Precisione
Tiro a segno: Italia in difficoltà nella carabina, bene invece la pistola
Proprio in questi giorni un anno fa l’Italia del tiro a segno chiudeva una rassegna olimpia storica. I due ori di Niccolò Campriani nella carabina 10 metri e nella tre posizioni sono entrati nella leggenda dello sport azzurro; niente podio ma tante gare di spessore anche dai compagni di squadra, a partire da Petra Zublasing, quarta nella carabina tre posizioni con il bronzo sfumato per un nulla.
Non distanti dalla zona metalli e protagonisti di gare di spessore anche Marco De Nicolo nella carabina a terra e gli specialisti della pistola Giuseppe Giordano e Riccardo Mazzetti.
Nell’anno post olimpico e con il pesante ritiro, si spera momentaneo, del tricampione olimpico fiorentino, il contraccolpo in casa Italia si è sentito.
Con Zublasing e De Nicolo sottotono infatti l’Italia si è aggrappata a Sabrina Sena, ottima sesta in Coppa del Mondo e Giuseppe Pio Capuano, quarto agli Europei di Maribor nella carabina 10 metri e fuori dal podio per appena un decimo di punto. Risultati di grande rilievo che tuttavia non nascondono i brutti Europei di Baku e tappe di World Cup decisamente sotto le aspettative.
In linea con quanto visto in Brasile invece Giordano e Mazzetti, entrambi finalisti agli Europei di Baku. Mazzetti nella pistola automatica si è portato a casa anche un bronzo nella tappa di Coppa del Mondo di Gabala, riassaggiando un podio che mancava da tre anni.
Se consideriamo gli ottimi risultati di Paolo Monna e Rebecca Lesti tra gli junior la situazione della pistola rimane quindi rassicurante con il giusto mix gioventù-esperienza decisamente invitante in ottica Tokyo 2020. Per la carabina servirà invece un deciso passo in avanti sia tra i big che tra i giovani in rampa di lancio.
I piazzamenti a Rio 2016
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Foto ISSF