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Tiro a volo, da Rio a Mosca: l’Italia vuole continuare a dominare ai Mondiali

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L’Italia del tiro a volo è pronta per i Mondiali di Mosca. A un anno dalla scorpacciata olimpica di Rio, rassegna nella quale i tiratori azzurri colsero due ori e tre argenti, la formazione tricolore è chiamata a confermare lo stratosferico risultato a cinque cerchi, pur senza avere a disposizione, fra i convocati, ben due dei cinque medagliati brasiliani. Infatti, Marco Innocenti ha annunciato il proprio ritiro al termine della straordinaria impresa di Rio, mentre Chiara Cainero tornerà in pista solamente nel 2018, dopo la maternità. Sarà assente, inoltre, Massimo Fabbrizi, diventato papà del piccolo Alessandro da un mese.

I primi a sparare e a scendere in pedana saranno i trappisti, con l’Italia che fin da subito schiera alcune fra le proprie principali punte di diamante. Tra le donne, Jessica Rossi, dopo la delusione del sesto posto a Rio, andrà a caccia del suo terzo titolo iridato, dopo quelli del 2009 e del 2013: la tradizione dimostra come la tiratrice azzurra abbia un feeling particolare con gli anni post olimpici, con la speranza che questo 2017 possa regalarle un’altra soddisfazione. Partono fra le outsider ma cercano l’impresa anche Alessia Iezzi, già oro iridato juniores due anni fa, e Silvana Stanco.

Fra gli uomini, occhi puntati sull’eterno Giovanni Pellielo. Johnny è al primo mondiale del quadriennio che conduce a Tokyo 2020, Olimpiade alla quale ha già fatto sapere di voler partecipare per andare a caccia di quell’oro olimpico diventato ormai una chimera. Il tiratore vercellese è reduce da una stagione di alti e bassi, nella quale ha conquistato l’oro europeo nel Trap Misto, in coppia con Jessica Rossi, e l’argento in Coppa del Mondo a Nuova Delhi, dimostrando una straordinaria capacità di adattamento a dispetto dell’età e delle modifiche dei regolamenti. Fra i convocati azzurri, ci sono anche Valerio Grizini, talento puro chiamato a dimostrare in pedana il proprio valore, e Daniele Resca, quest’ultimo a caccia della consacrazione.

Il Double Trap è invece atteso dalla prima rassegna iridata dopo l’esclusione dal programma olimpico: la cancellazione, prevista per Tokyo 2020 in favore del Trap misto a squadre, ha lasciato una grande delusione fra i tiratori, ora chiamati al riscatto nella disciplina più difficile del tiro a volo. I tre moschettieri azzurri Daniele Di Spigno, Antonino Barillà e Alessandro Chianese hanno nelle corde la possibilità di centrare il grande risultato e confermare l’argento olimpico dell’assente Marco Innocenti. I risultati in Coppa del Mondo e agli Europei lo confermano: il record mondiale con il nuovo format di Di Spigno, i piazzamenti in Coppa del Mondo di Chianese e il quinto posto europeo di Barillà sono un motivo valido per sognare in grande anche a Mosca.

Agli skettisti il compito di chiudere la manifestazione iridata e la quasi impossibile incombenza di confermare l’apoteosi olimpica, anche per via dell’assenza di Chiara Cainero. Diana Bacosi si presenta in pedana con l’oro di Rio al collo, ma con alle spalle una stagione senza grossi acuti, fatta eccezione per la vittoria a Al Ain. La campionessa azzurra, però, è pronta al grande appuntamento e non vuole tradire le attese, che la vedono fra le favorite della disciplina. Partono fra le outsider, invece, le altre due italiane Katiuscia Spada e Simona Sciocchetti, a caccia del primo grande risultato della loro carriera.

Fra gli uomini, è chiamata a brillare la stella di Gabriele Rossetti. Il giovane tiratore fiorentino, unico azzurro a medaglia individuale agli Europei di Baku, è pronto per tingersi d’oro dopo l’impresa di Rio di un anno fa. Gli avversari sulla sua strada non mancheranno, primo fra tutti quel Riccardo Filippelli esploso tardi, ma con la voglia di conquistare il grande risultato dopo i successi in Coppa del Mondo a Nuova Delhi e il titolo di campione d’Europa 2016. Attenzione anche a Tammaro Cassandro, in cerca del primo risultato della carriera in un grande evento come Mondiali e Olimpiadi.

I presupposti per confermarsi al top del tiro a volo mondiale ci sono. Ai nostri tiratori l’arduo compito di ripetere o, se possibile, migliorare quanto fatto un anno fa a Rio, con la consapevolezza che riuscire a riconfermarsi è spesso ancora più difficile.

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Foto: pagina FB Gabriele Rossetti

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