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Volley, Europei 2017 – La griglia di partenza e le favorite: Francia in pole position, Polonia e Serbia inseguono. Italia outsider, Russia d’assalto

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Stanno per iniziare gli Europei 2017 di volley maschile, in programma in Polonia dal 24 agosto al 3 settembre. Sedici Nazionali si daranno battaglia per la conquista del titolo continentale, divise in quattro gironi da quattro squadre ciascuno. Conosciamo da vicino le favorite per la conquista del titolo e le pretendenti alle medaglie: questa la nostra griglia di partenza nella rincorsa verso il trofeo, in ordini di favori.

 

FRANCIA:

I Campioni d’Europa in carica partono in pole position. In stagione hanno già vinto la World League e hanno staccato agevolmente il pass per i Mondiali 2018, dimostrandosi un autentico carroarmato. I ragazzi di coach Tillie sembrano una spanna davanti a tutti ma non devono comunque prendere sottogamba gli avversari anche perché il cammino nasconde Italia o Germania ai quarti di finale prima delle sfide con Polonia, Serbia, Russia negli incontri che decideranno le medaglie.

Sono una squadra completa e forte in tutti i fondamentali: Earvin Ngapeth è la stella indiscussa (attenzione alle sue condizioni fisiche), Benjamin Toniutti è un eccellente palleggiatore, Stephen Boyer è la rivelazione dell’anno (opposto da vagonate di punti), Kevin Le Roux e Nicholas Le Goff sono due centrali con i fiocchi, Jenia Grebennikov è il miglior libero al Mondo. Sembrano imbattibili ma…

 

POLONIA:

I Campioni del Mondo giocheranno in casa e questo li trasforma. La speranze dei tanti tifosi è che i biancorossi firmano la stessa impresa di tre anni fa quando conquistarono il titolo iridato ma il cammino è davvero impervio: subito la sfida alla Serbia nello Stadio di Calcio di Varsavia davanti a oltre 60mila spettatori, poi l’eventuale incrocio con Russia, Bulgaria o Slovenia. I ragazzi di Fefé De Giorgi, alla sua prima esperienza sulla panchina biancorossa, partono sicuramente in prima fila ma un gradino sotto alla Francia.

I pilastri sono indubbiamente Kurek e Kubiak, due schiacciatori potenti e molto temibili. Si punta molto sul centrale Bieniek ma ci sono dei dubbi sulle sue condizioni fisiche: si deciderà all’ultimo minuto.




 

SERBIA:

Sulla carta è la squadra di maggior talento in assoluto, lo scorso anno vinse la World League dopo aver mancato la qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016 e proverà a tornare sul tetto d’Europa dopo sei anni dall’ultima volta. I ragazzi di Nikola Grbic sono davvero molto temibili, le individualità sono di assoluto rilievo internazionale ma messe insieme a volte faticano a esprimersi nel migliore dei modi e a trovare la giusta continuità che serve per fare la differenza in questi contesti. Saranno nel momento positivo o negativo?

Sestetto titolare infarcito di giocatori che militano o hanno militato in Italia. Su tutti spicca l’opposto Aleksandar Atanasijevic (Perugia) che giocherà in diagonale con Nikola Jovovic (Monza), i martelli sono Kovacevic (Verona) e Petric (Modena), al centro Podrascanin (Perugia) e Stankovic (Civitanova): i nomi fanno paura, troveranno il giusto affiatamento?

 

RUSSIA:

La squadra con il maggior numero di incognite. Dopo l’addio di coach Alekno, infatti, la squadra si è un po’ disunita e ha perso stelle del calibro di Spiridonov e Muserskiy (soprattutto). Sulla carta, però, poche formazioni possono approfittare di una micidiale diagonale come quella composta da Butko e Mikhaylov, senza dimenticarsi di Volkov e Markin di banda. Molto dipenderà però dalla loro lucidità mentale e dalla continuità che riusciranno a mettere nel torneo, senza dimenticarsi che dovranno affrontare un girone davvero ostico con Bulgaria e Slovenia prima dell’eventuale incrocio con Polonia o Serbia. Per blasone, caratura tecnica e alcune individualità partono in quarta piazza nella rincorsa verso il titolo.

 

ITALIA:

La nostra Nazionale si presenta da outsider a questi Europei. I vicecampioni olimpici infatti, devono scontare le assenze di Zaytsev, Juantorena e Birarelli, lo zoccolo duro del sestetto che conquistò l’argento a Rio 2016. Il gruppo di Blengini riparte da poche certezze ma vuole essere la grande rivelazione del torneo e ha le carte in regola per puntare alle semifinali sfruttando un tabellone sulla carta favorevole.

Gli uomini simbolo sono diventati il palleggiatore Simone Giannelli e lo schiacciatore Filippo Lanza, molto dipenderà anche dalla possibile esplosione di Luca Vettori. Partiamo come outsider ma gli azzurri possono far saltare il banco.

 

GERMANIA:

La Germania di Andrea Giani ha mancato tutti gli obiettivi stagionali, non conquistando la qualificazione ai Mondiali 2018 e perdendo il secondo livello della World League. In squadra è tornato l’oppostone Grozer e di banda giocano due stelle come Fromm e Kaliberda: un reparto offensivo stellare che può davvero fare molto bene. Molto si deciderà nel match contro l’Italia da cui dipenderà l’intero cammino dei tedeschi.

 

La Slovenia ha perso Cebulj all’ultimo momento ma con Gasparini e Urnaut può dire la sua: riusciranno a ripetere il miracolo di due anni fa quando con Andrea Giani alla guida arrivarono in finale perdendo poi con la Francia? Outsider da non sottovalutare proprio come la Bulgaria che punterà quasi tutto sul micidiale Tsvetan Sokolov, oppostone di Civitanova: basterà l’uomo simbolo per farsi strada? Entrambe sono inserite nel girone della Russia: può succedere davvero di tutto.

Una fila più dietro c’è il Belgio di coach Heynen. I Red Dragons dovranno vedersela con la Francia e poi eventualmente nel quarto di finale con Germania o Italia. Un avvio da incubo che davvero potrebbe creare panico: tutti uniti attorno a Deroo, Lecat, Van Den Dries, Van De Voorde e Verhees.

Difficilmente ci saranno ulteriori sorprese e le contendenti per il titolo sono racchiuse tra le formazioni appena citate. L’Olanda non può resuscitare da un momento all’altro, Finlandia ed Estonia non hanno particolari velleità, la Slovacchia ambisce massimo ai playoff. Repubblica Ceca, Spagna e Turchia sono le annunciate comprimarie.

 

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