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Volley, Europei 2017 – Simone Buti, il capitano dell’Italia: centrale tutto cuore e grinta per unire gli azzurri

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Simone Buti è il capitano dell’Italia agli Europei 2017 di volley maschile, in programma in Polonia dal 24 agosto al 3 settembre. Il centralone di Fucecchio ha rivestito questo ruolo di responsabilità già due anni fa quando la nostra Nazionale dovette fare a meno di Emanuele Birarelli durante la Coppa del Mondo e gli Europei.

Con il Bira lontano dall’azzurro (definitivamente?) spetta al quasi 34enne (compirà gli anni il prossimo 19 settembre) l’onore della lasagna sulla maglia, emblema del ruolo di leadership all’interno dello spogliatoio. Simone Buti, che dalla prossima stagione sarà a Monza dopo ben quattro annate trascorsi a Perugia, si è però visto raramente in campo durante le recenti quattro amichevoli giocate contro Slovenia e Olanda a causa di alcuni problemi fisici che speriamo non compromettano il suo impiego anche durante la rassegna continentale.

Ormai Chicco Blengini ha già definito la coppia titolare al centro (Matteo Piano e Daniele Mazzone) ma l’esperienza e la qualità a muro del Buto possere essere fondamentali durante un torneo così compresso e in cui ci sarà davvero bisogno di tutti per cercare di arrivare il più lontano possibile. Dal 2010 l’azzurro è stato la sua seconda pelle e ha quasi sempre visto il podio: argento alle Olimpiadi di Rio 2016, due medaglie agli Europei, argento in Coppa del Mondo, medaglie in World League.

Simone Buti in Nazionale ne ha davvero viste tante e proprio per questo motivo il suo apporto sarà importante, un valido supporto a tutti i compagni, da vero capitano anche se potrebbe giocare con il contagocce. Può subentrare dalla panchina in caso di necessità per cercare di cambiare il ritmo alla partita, dare respiro agli annunciati titolari, cercare di mettere in maggior difficoltà gli avversari. A muro fa sempre sentire le sue mani, la soluzione in primo tempo gli è gradita, si distingue per la grinta e la capacità di caricare chi gli sta attorno, la sua presenza durante i time-out è inconfondibile: un uomo irrinunciabile, un capitano collante per un’Italia che non vuole smettere di sognare.




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