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Volley, Europei 2017 – Simone Giannelli, l’Italia si affida al suo leoncino. Il baby fenomeno per una trascinante regia da Oscar

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Simone Giannelli ha preso in mano l’Italia due anni fa quando, dopo la celeberrima “Cacciata di Rio” che portò all’esclusione dalla Nazionale tra gli altri di Dragan Travica e Ivan Zaytsev, venne spedito nella mischia per disputare la Final Six della World League. Gli azzurri vennero eliminati nel gironcino, frastornati da quello che era successo poche ore prima, ma si era già capito che il baby fenomeno avrebbe potuto fare la differenza.

Simone, infatti, era reduce da un’annata esaltante con Trento. Coach Stoytchev lo aveva coccolato per tutta la stagione, non lo aveva praticamente mai utilizzato in campo ma lo aveva sottoposto ad allenamenti intensivi per farlo crescere sotto ogni punto di vista, per affinare ulteriormente i fondamentali, per perfezionare il talento che era già stato scovato da una lungimirante società.

Poi la mossa definitiva durante la Finale Scudetto contro Modena: il classe 1996 viene schierato in campo a sorpresa, cambia la serie tricolore e Trento si laurea Campione d’Italia. Tutti intravedono in lui delle dote eccezionali, l’appellativo di baby fenomeno è più che meritato, la maglia azzurra è una conseguenza logica e da quell’estate non la ha più mollata.




 

Ci ha condotto in Coppa del Mondo, è stato assoluto protagonista durante le Olimpiadi di Rio 2016 concluse con la medaglia d’argento (peccato per qualche sbavatura durante la finale contro il Brasile) e ora è chiamato ad alzare ulteriormente l’asticella per cercare l’impresa agli Europei 2017 di volley maschile che scatteranno in Polonia il prossimo 24 agosto. Classe 1996 nato a Bolzano, ha compiuto 21 anni lo scorso 9 agosto (tra l’altro era in campo per disputare l’amichevole giocata a Cavalese contro la Slovenia, un test match importante proprio in vista della rassegna continentale).

Simone Giannelli è un palleggiatore con i controfiocchi, cresciuto stagione dopo stagione, capace di migliorarsi partita dopo partita, riesce a trovare degli aspetti da migliorare di volta in volta e già adesso è uno dei migliori cinque palleggiatori al mondo, un’eccellenza a livello internazionale riconosciuta da tutti gli avversari e apprezzata da tutti gli appassionati.

Si distingue in particolar modo per la lucidità in fase di impostazione, per la capacità di spaziare il proprio gioco chiamando in causa tutti i compagni, sa sfruttare bene i centrali e riesce a far crescere gradualmente l’intesa con chi gli sta attorno in campo: con Filippo Lanza ha un feeling speciale maturato in questi anni a Trento, con l’opposto Luca Vettori sta trovando la giusta amalgama dopo un mese abbondante di collegiale e in vista della prossima stagione dove vestiranno la stessa casacca (tra le Dolomiti quest’anno non è riuscito a vincere nulla).

Le sue invenzioni di seconda sono spesso una spina nel fianco dei rivali, attenzione anche al suo servizio che in giornata sì mette spesso in difficoltà la ricezione dall’altra parte della rete. Ormai è diventato un pilastro inamovibile di questa Italia, un leoncino che sa ruggire nel momento più importante e che può davvero fare la differenza. Lo aspettiamo in Polonia…

 

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