Pallavolo
Volley femminile, Grand Prix 2017 – L’Italia torna sul podio dopo 6 anni, manca ancora la vittoria! Le azzurre sorridono, il futuro è nostro
L’Italia ieri ha perso la Finale del Grand Prix 2017 di volley femminile, conquistando così la medaglia d’argento non senza qualche rammarico. La nostra Nazionale aveva un’occasione d’oro per conquistare il trofeo mai vinto ma le azzurre sono state battute dal Brasile al tie-break, arrendendosi soltanto nel finale di una partita tiratissima e intensa.
Le ragazze di coach Mazzanti sono tornate ai vertici del grande volley internazionale con pieno merito e il secondo posto è da raccogliere comunque con soddisfazione, come un bicchiere mezzo pieno anche perché ci permette di guardare al futuro con particolare ottimismo e per sognare davvero in grande. L’obiettivo erano e sono le Olimpiadi di Tokyo 2020, ci siamo arrivati con molto anticipo.
Era da sei anni che l’Italia non saliva su un podio internazionale: essere riusciti a salire quei gradini è già davvero tanto per come si erano messe le ultime stagioni. L’eliminazione ai quarti di finale contro la Corea del Sud alle Olimpiadi 2012, la deludente avventura di Rio 2016, due mesti Europei (mai in semifinale), il Mondiale casalingo concluso al quarto posto: eravamo reduci da questi risultati conditi anche da Grand Prix tutt’altro che eccezionali.
Davide Mazzanti ci ha fatto rialzare e ci ha riportato ai livelli del trionfo in Coppa del Mondo 2011, meglio del bronzo vinto nel Grand Prix 2010 sempre in Cina, in quella Ningbo che ci sorrise anche nel 2007. In Giappone, invece, ottenemmo il secondo posto nel 2005 e il terzo nel 2008 mentre a Reggio Calabria la seconda piazza del 2004 (anche quella volta perdemmo la Finale contro le verdeoro prima di volare ai Giochi Olimpici di Atene) e la terza nel 2006. Sette volte sul podio senza mai vincere la Coppa: un record nella manifestazione.
L’Italia però è tornata a far parlare di sé per i risultati sul campo, ha emozionato, è piaciuta, si è fatta riamare, è squadra, è gruppo, è gioventù (24 anni di media). Prossima tappa gli Europei di fine settembre tra Azerbaijan e Georgia, si può davvero fare bene: l’obiettivo semifinale è concreto. E sarà anche vero che il Brasile era totalmente nuovo, che la Russia non aveva Kosheleva e Goncharova, che gli USA erano privi di Hill, Easy, Adams e compagnia cantante, che la Cina aveva sì Zhu Ting ma mancava di alcune pedine ma il valore tecnico mostrato dall’Italia nel corso di questo mese abbondante è davvero inequivocabile.
(foto FIVB)