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Vuelta a España 2017: Chris Froome cade ma l’accordo vacilla. Il britannico si salva, ma nessuno lo vuole staccare?

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Dopo la lotta in salita e il testa a testa finale contro Vincenzo Nibali, risoltosi in un sostanziale pareggio, probabilmente oggi Chris Froome si aspettava di vivere una giornata più tranquilla. Una volta partita la fuga, il Team Sky ha lasciato decollare il vantaggio, probabilmente per evitare che gli altri contendenti pensassero di attaccare nel finale, stimolati anche dalla possibilità del successo di tappa.

Alberto Contador, però, non ha seguito il canovaccio e sull’ultima ascesa di giornata, a circa 25 dall’arrivo, ha attaccato in maniera decisa, imboccando la discesa successiva in testa. La squadra britannica, in ogni caso, sembrava poter avere in pieno controllo la situazione, fino a quando Chris Froome è caduto: costretto a cambiare la bici per aver rotto la leva del freno, è prontamente ripartito ma poco dopo è finito nuovamente a terra, con l’anteriore che si è chiusa su una curva verso destra. Nessuna conseguenza fisica, almeno apparentemente, ma un ritardo discreto in termini di tempo.

A quel punto, davanti, la Bahrain-Merida non ha atteso molto per mettersi davanti, complice anche la presenza di Alberto Contador davanti che non invitava a lasciare troppo spazio. Assieme alla squadra di Vincenzo Nibali si sono viste davanti l’Astana di Fabio Arbu e la Sunweb di Wilco Kelderman nella persona di Oomen: di fatto, tutti i più forti in classifica stavano collaborando in prima persona o con l’aiuto dei compagni per gestire una situazione non certo facile ma da cui trarre vantaggio.

E tutti gli altri? Di fatto si sono accontentati dello status quosenza infierire su Froome (tanti probabilmente non pensano neanche al britannico, già troppo lontano in classifica e più performante quando la strada si è impennata) ma hanno comunque scelto di lasciare 20” ad Alberto Contador, che dopo la mezza crisi di Andorra ora sembra essere tornato in palla. Non poteva essere nell’interesse di un Chaves, o di uno Zakarin, per fare due nomi, provare a rintuzzare sullo spagnolo? O allontanare Chris Froome, per rendere anche tatticamente più aperta una corsa nella quale sulla prestazione pura sono battuti? Sfruttando quello che oggi è stato un limite del quattro volte vincitore del Tour de France, avrebbero potuto cambiare la classifica in maniera più netta.




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gianluca.santo@oasport.it

Foto: © Unipublic:Photogomez Sport

2 Commenti

1 Commento

  1. ale sandro

    1 Settembre 2017 at 08:20

    Riguardo Chaves, non lo inserirei nel discorso, per la stagione tribolata che ha avuto, rientrando praticamente senza corse al Tour, e ora si sta riprendendo facendo finora una buona corsa. Ci può stare da parte sua il gestire la situazione, se magari non si sente particolarmente sicuro, in vista dell’ultima settimana.
    Anche perchè in genere degli “under 30 ” è tra i pochi ad attaccare e cercare di essere protagonista, pure quando le energie sono al lumicino.
    Più in generale non mi sorprende questa interpretazione da parte di altri, certe cose da abc del ciclismo negli ultimi anni che non hanno fatto gli avversari di Froome,a suo tempo sarebbero state motivo di rimproveri nelle categorie giovanili, a voler essere gentili.
    Temo che quando corridori come Contador e Nibali smetteranno, oltre al valore del ciclista di per sè, mancherà anche questo modo di cercare l’azione anche in tappe e situazioni dove apparentemente si potrebbe pure procedere tranquilli. Spero di essere smentito.

  2. Luca46

    31 Agosto 2017 at 22:30

    L’esperienza mi dice che spesso è perchè mancano le gambe

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