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Ciclismo

Vuelta a España 2017, Chris Froome e il Team Sky fanno paura. Ma l’ultima settimana…

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Dopo la terza tappa della Vuelta a España 2017 in testa alla classifica si trova già il grande favorito, il britannico Chris Froome. Il quattro volte vincitore del Tour de France si è presentato in Spagna con l’ambizione di mettere a segno una doppietta che non si verifica dal 1978 (ultimo a riuscirci il francese Bernard Hinault), oltretutto mai concretizzata da quando la corsa a tappe iberica si svolge nel mese di settembre.

Si vociferava di un ‘keniano bianco’ che potesse arrivare alla Vuelta addirittura più in forma rispetto al Tour de France. In effetti la frazione odierna ha mostrato un Froome pimpante in salita come non lo era mai stato alla Grande Boucle, dove si era sempre limitato a difendersi ed a rispondere agli attacchi degli avversari. Oggi il fuoriclasse d’Oltremanica ha attaccato con una delle ormai classiche ‘frullate’: una rasoiata che ha fatto malissimo, mettendo in estrema difficoltà Vincenzo Nibali, Fabio Aru e Romain Bardet. Il solo colombiano Esteban Chaves, da prendere con le pinze in ottica classifica generale, è riuscito a tenere la ruota del britannico. L’azione di Froome ha fatto la differenza ma non il vuoto, creando un margine piuttosto risicato sugli inseguitori, poi colmato nella successiva discesa.

Il capitano del Team Sky, inoltre, può contare su una squadra formidabile. E non è una novità…Prima Salvatore Puccio, poi Diego Rosa ed infine Gianni Moscon hanno impresso un ritmo indiavolato in salita, mettendo di fatto fuori dai giochi uomini di classifica come Alberto Contador, Rafal Majka e Bob Jungels.

Con una lista di gregari eccezionali ed una forma eccellente, Chris Froome sembra aver già messo una seria ipoteca sulla vittoria finale che lo consacrerebbe ulteriormente e di diritto tra i miti del ciclismo. Attenzione, però, all’ultima settimana (infarcita di grandi montagne ed arrivi in salita). L’inglese, infatti, è reduce dal Tour de France, dunque può ancora sfruttare una condizione ottimale. Alla lunga, tuttavia, potrebbe patire lo sforzo di correre due grandi giri a distanza così ravvicinata. Già in passato, infatti, ha palesato qualche difficoltà in salita proprio nelle battute conclusive della competizione iberica (lo scorso anno, ad esempio, pagò dazio a Nairo Quintana, poi vincitore a Madrid).

Insomma, la sensazione è che Froome punterà a guadagnare un cospicuo gruzzolo di secondi nella prima parte di corsa, per poi gestirlo nelle frazioni conclusive. Il britannico sa che nella terza settimana ci sarà da sudare, oltretutto contro un certo siciliano che proprio alla distanza, solitamente, riesce a dare il meglio di sé…

federico.militello@oasport.it

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Foto: Twitter Vuelta

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