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Vuelta a España 2017: questo Chris Froome è quasi sovrannaturale. Nibali e Contador, non è finita

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E’ un Chris Froome ai limiti del sovrannaturale quello che sta dominando la Vuelta a España 2017. A differenza di altri corridori come il francese Romain Bardet o il sardo Fabio Aru, il britannico non solo dimostra di non patire in alcun modo le fatiche del Tour de France, ma offre addirittura prestazioni molto superiori rispetto alla Grande Boucle

Se in Francia il ‘keniano bianco’ si era limitato a correre di rimessa, lucrando sui secondi di vantaggio acquisiti a cronometro, in Spagna, al contrario, non sta dando scampo agli avversari. Appena la strada si impenna, Froome si alza sui pedali, attacca e stacca tutti. Un fenomeno che domina sia a cronometro sia in montagna. Una macchina perfetta e senza punti deboli, apparentemente inscalfibile.

In passato molti fuoriclasse erano stati respinti nel tentativo di vincere due grandi giri consecutivi: Alberto Contador, Vincenzo Nibali, quest’anno anche Nairo Quintana. Il capitano del Team Sky, invece, non sembra conoscere flessioni, mantenendo uno stato di forma eccellente per oltre due mesi.

E’ chiaro che un Froome di questo genere appare ingiocabile per chiunque, senza dimenticare una cronometro da 40 km in cui potrebbe rifilare distacchi abissali a molti degli inseguitori. Per provare ad incrinare le certezze del britannico, oltretutto supportato come di consueto da una squadra straordinaria, sarà necessario inventarsi qualcosa. Gli uomini più adatti per tentare l’impresa sono Vincenzo Nibali ed Alberto Contador.

Lo Squalo sin qui si è difeso con i denti su un percorso sfavorevole, fatto di rampe, strappi e salite brevi che da qualche anno fatica a digerire. La condizione di forma del siciliano è buona e, come di consueto, tenderà a crescere in vista della terza settimana. Ora, finalmente, arriveranno delle tappe favorevoli per il 32enne di Messina, a partire da domani con una lunga ed insidiosa discesa prima del traguardo, prima del tappone di mercoledì con due GPM di prima categoria da scalare. Se Nibali sta bene, dovrà attaccare, almeno se vorrà davvero provare a far saltare Froome e non limitarsi a lottare per un piazzamento sul podio. Se il britannico denoterà il minimo segno di flessione, il capitano della Bahrain Merida dovrà subito farsi trovare pronto, magari tentando un’azione a sorpresa delle sue, quando nessuno se lo aspetta.

Chissà che un alleato di Nibali non possa diventare Alberto Contador. Lo spagnolo, all’ultima Vuelta della carriera, paga ben 3’32” da Froome nella generale, eppure nelle ultime frazioni si è messo in luce grazie ad una condizione sempre più brillante. Dal ‘Pistolero’ è lecito attendersi imboscate o tentativi da lontano per provare a ribaltare la corsa e lasciare un ultimo segno indelebile in una carriera straordinaria.

Inventiva, fantasia e, soprattutto, gambe saranno gli ingredienti per provare a battere un Froome alieno. Forse non basteranno, ma è pressoché certo che Nibali e Contador proveranno in tutti i modi a regalare spettacolo.

federico.militello@oasport.it

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