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Ciclismo

Vuelta a España 2017: tutte le salite della corsa a tappe spagnola

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La Vuelta a España 2017 partirà il prossimo sabato, 19 agosto, da Nimes, in Francia. Tanti i big presenti, pronti a darsi battaglia. Tre settimane da non perdere: andiamo ad analizzare le salite che caratterizzeranno la corsa. Dopo la cronosquadre iniziale, infatti, ci sarà una sola tappa contro il tempo, di 42 km: le montagne saranno quindi decisive.

La prima tappa che potrà dire qualcosa sullo stato degli uomini di classifica sarà la terza: Dopo la partenza da Prades Conflent Canigó, i corridori affronteranno un’asperità di prima categoria, il Col de la Perche, 19.5 km al 4.8% di pendenza media. Dalla sommità, posta a 1.580 m di altitudine, mancheranno però più di 100 km all’arrivo. Sarà solo un antipasto in vista del Coll de la Rabassa (13.3 km al 6.8%), che preparerà il gruppo all’Alto de la Comella, di seconda categoria: una salita di 4.3 km all’8.6%, posta 6.7 km prima dell’arrivo di Andorra La Vella. Per il primo arrivo in salita bisognerà attendere, invece, la quinta tappa: dopo ben quattro GPM, di seconda e terza categoria, il gruppo affronterà l’Ermita de Santa Lucía, una salita di terza categoria di 3.4 km al 4.2%, non certo impegnativa.

L‘ottava tappa tornerà ad offrire una salita di prima categoria: l’Alto Xorret de Catí. Un’ascesa di 5 km, con gli ultimi 3 in cui la pendenza non scende mai sotto il 10%, con un tratto al 18%. Lo scollinamento è posto a 3 km dal traguardo, con i primi due in discesa e l’ultimo in falsopiano. Un antipasto per l’arrivo in salita del giorno successivo, l’Alto de Puig Llorença. Asperità breve, di soli 4 km, ma con una pendenza media del 9,1% e tratti anche al 21%. L’indomani ci sarà il primo giorno di riposo, a precedere la decima tappa, in cui troviamo un’altra cima di prima categoria. È il Collado Bermejo, salita di 8 km al 6.5%: chi dovrà recuperare dopo la prima settimana potrebbe tentare un’azione. La sommità, però, è posta a 21 km (di discesa) dal traguardo.

 




 

Dall’undicesima tappa si inizia a fare sul serio: 3.434 metri di dislivello, con Alto de Velefique e Calar Alto, entrambi di prima categoria, in rapida successione sul finale di gara. Si inizierà a 40 km dall’arrivo: la prima salita prevede 13.2 km all’8.6% senza un attimo di pausa, con un muro al 15% sulla sommità. Dopo circa 15 km di discesa, poi, si torna a salire, verso l’Observatorio Astronómico de Calar Alto. Salita leggermente più lunga della precedente (15.5 km al 5.9%), con un tratto in falsopiano prima degli ultimi 3 km. Il giorno successivo ci sarà un’altra ascesa di prima categoria, il Puerto del León, 20 km per un totale di 900 metri di dislivello (pendenza media 4,5%), posto però lontano dal traguardo di tappa (59 km).

La quattordicesima tappa offrirà il primo GPM di categoria ‘especial’: la Sierra de la Pandera, 12 km di salita al 7.3%, con tratti che spianano ed un finale durissimo, tra il 13 ed il 10%. Il giorno dopo si replica, anzi, si triplica: prima l’Alto de Hazallanas, di prima categoria (6.3 km al 5.5% a 50 km dal traguardo), poi l’Alto del Purche (prima categoria, 8.5 km all’8%), prima del gran finale, l’Alto de la Hoya, nella Sierra Nevada19.3 km di categoria especial, con i primi 7 con pendenze agevoli, attorno al 5%, poi due chilometri di discesa prima del tratto più duro, a 6 km dal traguardo, con rampe al 22%. Breve tratto di falsopiano e si torna a salire per gli ultimi 5 km, dove la pendenza è sempre in doppia cifra.

Dopo il giorno di riposo e la cronometro di Logroño, l’ultima settimana si apre con una tappa dal finale interessante, la diciassettesima. Prima prima il Puerto de Alisas, un’ascesa di 10 km al 6%, di prima categoria, e, dopo 11 km di discesa, l’Alto de Los Machucos: 7,2 km ad una pendenza media dell’8.7%, con picchi del 26 e del 21% nei primi due chilometri. Negli ultimi mille metri, poi, la strada spiana in vista della volata finale. I giorni successivi non offrono particolari salite: nella diciottesima ci sarà l’arrivo in salita di Alto de Santo Toribio de Liébana, uno strappo 3.2 km con una pendenza media del 6.4%, mentre nella diciannovesima l’Alto de la Colladona, di prima categoria, è posto a più di 100 km dal traguardo.

Il piatto forte sarà la ventesima tappa, quella che deciderà la Vuelta 2017. Dopo 50 km si inizia a fare sul serio: si comincia con l’Alto de la Cobertoria, prima categoria, 8 chilometri all’8.6% con un tratto al 18%. Poi una discesa lunga e ripida e si risale verso l’Alto del Cordal, più breve, circa 5.7 km ma con pendenze sempre arcigne, specie nel finale (8.6% pendenza media). La discesa questa volta è più corta e fa da preludio al ritorno del mostro: l’Alto de l’Angliru, una delle salite più dura di tutta Europa, lo Zoncolan spagnolo. Sono 12.5 chilometri di ascesa con pendenza media del 9.8%: dopo il primo tratto c’è un breve falsopiano, così come all’arrivo, ma nel mezzo una salita durissima. Pendenze sempre oltre il 15%, con brevi strappi anche al 23.5%. Una salita da perdere il fiato che deciderà la maglia rossa.

alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: pagina Facebook La Vuelta

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