Ciclismo

Vuelta a España 2017, Vincenzo Nibali: il cuore infinito di un campione leggendario. Il trionfo dopo la sofferenza

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Vincenzo Nibali è sempre più monumentale e leggendario, un vero e proprio Campione granitico, con un cuore davvero infinito e delle gambe che parlano da sole. Non ci sono davvero più aggettivi per descrivere il corridore italiano più forte nelle corse a tappe dell’era post Pantani, un Monumento azzurro che sui pedali riesce sempre a regalarci gioie, a realizzare delle autentiche magie e a riscrivere sempre la storia del ciclismo con delle azioni al limite dell’impossibile e dell’impensabile.

Lo Squalo ha colpito ancora e ha vinto la terza tappa alla Vuelta di Spagna con una prestazione entrata di diritto tra le più belle della carriera di un Campione davvero unico, capace ancora una volta di trionfare in una maniera tanto spettacolare quanto sportivamente folle. Sull’ultima ascesa, infatti, il siciliano aveva pagato dazio rispetto a un indemoniato Froome che aveva azionato la sua proverbiale pedalata. Un cambio di ritmo che aveva apparentemente messo in ginocchio il vincitore del Tour de France 2014: tutto sembrava perduto, il dominatore britannico già involato verso il traguardo ed Enzo dietro a rincorrere per provare a limitare i danni.

Nibali ha sofferto quell’azione come ha ammesso al termine della frazione ma ha mantenuto la calma e a mente lucida ha avuto l’abilità di scatenarsi in discesa per rientrare sul quartetto di testa che si era formato. Li ha ripresi a 500 metri dal traguardo, poi l’affondo: un attacco da fuoriclasse a cui Froome, Aru, Bardet e gli altri big non hanno avuto la forza di rispondere! Semplicemente immenso e impareggiabile: soltanto lui riesce a trionfare a braccia alzate al cielo (o, meglio, a pinna di Squalo sul casco) dopo essere andato in difficoltà in salita lasciando sul piatto una trentina di secondi di distacco nei confronti del vincitore dell’ultima Grand Boucle.

Vincenzo NIbali l’ha rifatto di nuovo, ancora una volta ha riscritto le logiche del ciclismo e ha confezionato una nuova pagina indimenticabile che farà parlare ancora a lungo. Il successo odierno ad Andorra, che lo porta a soli 10 secondi di distacco da Froome in classifica generale, entra tra le migliori azioni della carriera del capitano della Bahrain Merida: ogni volta che sale in sella e si presenta al via di una corsa ci si può sempre aspettare qualcosa di impossibile.

L’assolo al Giro di Lombardia 2015, la mitica Rovetta-Bormio quest’anno al Giro d’Italia, l’incredibile ribaltone nella Corsa Rosa dello scorso anno quando rimontò cinque minuti, le staffilate del Tour de France vinto e tante altre ancora: semplicemente un Campione Leggendario che riesce sempre a scaldare il cuore di tutti gli appassionati, a rialzarsi da ogni difficoltà e a vincere con l’umana genuinità che lo contraddistingue.

Uno Squalo tigre che ancora una volta ha sbranato un mare di pesci e ha graffiato il dominatore dell’era moderna. Sì, questa Vuelta a España può davvero sorridere a Vincenzo Nibali: deve crederci fino in fondo, la maglia rossa può essere davvero sua per la seconda volta in carriera dopo l’apoteosi del 2010.

 




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