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Baseball, IBL: le squadre si oppongono all’allargamento con promozioni e retrocessioni. È braccio di ferro con la FIBS

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È scontro totale tra gli otto club della IBL, la Italian Baseball League, e la FIBS, la Federazione Italiana Baseball. La massima lega italiana era stata introdotta nel 2007 come primo passo del percorso verso il professionismo, raggiunto nel 2010. Ora, però, per continuare a far crescere l’intero movimento è necessario un cambiamento, secondo il numero 1 della FIBS Andrea Marcon, tesi corroborata dagli scarsi numeri in termini di pubblico della IBL 2017. Un’idea condivisa dalla maggior parte dei club della Serie A Federale, ma non da quelli della Italian Baseball League, uniti più che mai nel fronte comune contro la Federazione.

Nell’ultima riunione federale – in cui i club della IBL erano assenti – la FIBS ha formalizzato la sua proposta, già nota da tempo: l’allargamento del massimo campionato a 12 squadre (due gironi da 6), partendo da 10 per il 2018, ed il ritorno al merito sportivo, con promozioni e retrocessioni (e nuove norme in caso di rinunce e ripescaggi). Il campionato, così strutturato, prevederebbe una stagione regolare, seguita da Pool Scudetto e Pool Retrocessione, che porterebbero rispettivamente ai Playoff, con semifinali e finali a 5 o 7 partite, e ai Playout, fra la penultima del girone salvezza e la seconda della Serie A. L’ultima della IBL, invece, scenderebbe direttamente in Serie A a favore della prima classifica di quest’ultimo campionato. La Coppa Italia, poi, non qualificherebbe più per la Coppa Campioni.

Non solo, il cambiamento voluto dalla FIBS prevederebbe anche l’adeguamento dei regolamenti sulla nazionalità dei giocatori alle norme comunitarie. Ovvero roster con 24 giocatori, metà dei quali di formazione italiana, con almeno quattro anni nelle formazioni giovanili ma senza limiti nel line-up, e soli due visti. Il mercato, poi, sarebbe libero fino alla fine della regular season, anche per più volte per uno stesso giocatore ma fra due sole squadre dello stesso campionato. Infine, la FIBS premierà con crediti in denaro le squadre che utilizzeranno almeno tre under 23 nel 75% delle riprese giocate.

Una proposta che non trova l’appoggio delle squadre della IBL, che come detto fanno fronte comune per mantenere il loro campionato “chiuso”. Innanzitutto, le società chiedono un campionato che non duri più di 20-24 settimane e senza interruzioni, a parte quella per la Coppa Campioni. Nessuna retrocessione ma l’eventuale ammissione di nuove squadre dovrà essere votata dai club già in IBL, rispondendo a determinati criteri in termini di abitanti (e quindi potenziali spettatori) e distanza dalle altre città. Il format, poi, prevederebbe un campionato a girone unico con due incontri settimanali, semifinali e finali al meglio delle 5 partite. Per quanto riguarda i giocatori, infine, i club della IBL propongono cinque giocatori formatisi nelle giovanili obbligatoriamente in campo, cinque visti a disposizione, con tre in campo, ed una partita riservata al lanciatore italiano.

Due fronti completamente opposti, dunque, ancora lontani dal trovare un accordo comune.

 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: pagina Twitter Rimini Baseball

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