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Basket, Europei 2017: Italia, come si batte la Finlandia? Gruppo solidissimo, spauracchio Lauri Markkanen…

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Giorno di riposo ad EuroBasket 2017. Per l’Italia di Ettore Messina si tratta del secondo giorno consecutivo senza gare, dopo la conclusione della prima fase ed il trasferimento ad Istanbul, dove si disputerà la fase finale. Una fase a gruppi abbastanza positiva per gli azzurri, che avevano cominciato bene nelle prime due partite perdendo poi contro Lituania e Germania: se nel primo caso la sconfitta è stata comunque “positiva” per la gara disputata dall’Italbasket, ben più deludente è stata quella contro i tedeschi. Un passo falso che aveva rischiato di complicare il cammino degli azzurri, che sono poi riusciti a chiudere al terzo posto. La sorte – e gli accoppiamenti – hanno riservato alla squadra di Ettore Messina la Finlandia. Un incrocio favorevole per certi aspetti, ma che nasconde tante, tantissime insidie.

L’accoppiamento è favorevole dal punto di vista di blasone ed esperienza, questo senza dubbio. L’Italia può contare su giocatori più esperti, che conoscono bene i palcoscenici importanti e che sanno anche gestire la pressione che un Europeo così lungo comporta. La fase finale, infatti, è un torneo a parte ed i valori della prima fase possono essere stravolti. La Finlandia, infatti, è una squadre giovane e non sarà facile “sopportare” le attenzioni che ha attirato, essendo la vera rivelazione della fase a gironi, battendo Francia e Grecia. Un fattore che gli azzurri dovranno essere bravi a girare in loro favore, specie nei momenti chiave dell’incontro.

Aldilà del vantaggio psicologico, però, dal punto di vista tecnico la Finlandia è una squadra insidiosissima. L’allenatore è Henrik Dettman, che nel 2002 raggiunse il bronzo Mondiale con la Germania. Il tedesco ha creato un gruppo solido, che fa poche cose in attacco ma in maniera precisa. Non ci sono grandi schemi tattici ma si gioca di letture, in base a ciò che la difesa propone: l’attacco perfetto verrebbe da dire. A risolvere le situazioni intricate, poi, ci pensa Lauri Markkanen. Ha solo 20 anni e negli scorsi mesi è cresciuto notevolmente, tanto da diventare uno dei giocatori migliori di questo Europeo e da essere chiamato con la settima scelta al Draft NBA dai Chicago Bulls.

Come difendere su Markkanen? Bella domanda. Sarà Melli l’uomo deputato alla sua marcatura e sarà quindi costretto a fare un grande lavoro in 1 contro 1, cercando di limitarlo (per quanto possibile…) o di portarlo verso gli eventuali aiuti dei compagni. Nick dovrà essere bravo quindi ad evitare falli in avvio di partita, cosa che spesso non è riuscito a fare nelle amichevoli di preparazione, per non essere poi condizionato nel prosieguo della gara. Quale sarà la scelta di Messina: difesa singola su Markkanen (ed inevitabilmente tanti punti per lui) oppure raddoppio continuo e spazio per gli altri, “sfidandoli” apertamente? Nonostante i 20 anni Lauri ha discrete doti di passatore ed i compagni non sono comunque da sottovalutare. Su tutti Petteri Koponen, visto in Italia alla Virtus Bologna, Erik Murphy e Jamar Wilson, già decisivo contro la Francia: un rebus che il CT dell’Italia ed il suo staff dovranno cercare di risolvere da qui a domani pomeriggio.

E la difesa? Se l’attacco della Finlandia preoccupa, la difesa non è da meno. I finlandesi sono molto bravi a difendere l’area, concedendo poco spazio quando sono schierati. Ecco perché gli azzurri dovranno essere ancora più tenaci ed aggressivi nella propria metà campo: lo sono stati fin qui (decisamente meglio in difesa che in attacco e questo è sorprendente rispetto al solito) e spesso hanno tratto dalla difesa l’energia giusta per attaccare al meglio. Sarà fondamentale, infatti, cercare di attaccare in transizione partendo dalla difesa e trovare ritmo. Zero-point-five è il mantra che coach Messina ha importato dalla cultura degli Spurs, ovvero prendere una decisione su tiro, passaggio o palleggio in mezzo secondo. Gli azzurri stanno cercando di metterlo in pratica, ma nelle ultime due uscite sono stati troppi i momenti in cui la palla ristagnava nelle mani di un singolo giocatore oppure venivano eseguiti troppi passaggi passivi, poco efficaci. Errori che l’Italia dovrà limitare: l’occasione di volare ai quarti è ghiotta ed il pronostico è più equilibrato di quanto ha detto la prima fase. Starà a noi confermarlo sul campo e meritarci il posto tra le prime otto d’Europa.

 




 

alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Ciamillo Archivio FIP

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