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Basket, Europei 2017: Italia, come si batte la Serbia? Fondamentale evitare i soliti passaggi a vuoto in attacco. Incubo Boban Marjanovic sotto canestro

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Il viaggio dell’Italia agli Europei di basket è giunto a un bivio. Ai quarti di finale, gli azzurri si troveranno di fronte la Serbia, l’ostacolo più grande presentatosi finora sul cammino di Ettore Messina e dei suoi ragazzi. Una partita difficile, durissima, contro una delle formazioni migliori d’Europa (argento mondiale e olimpico in carica). La squadra allenata da Sasha Djordjevic si è presentata ad EuroBasket 2017 con tantissime assenze, Milos Teodosic su tutti, ma con la solita ambizione di vincere. Gli azzurri hanno bisogno dell’impresa, meno impossibile di quanto si possa pensare. Come si batte la corazzata serba?

Italia e Serbia si sono già trovate di fronte quasi tre settimane fa, al Torneo dell’Acropoli di Atene. Si trattava solo di un test di preparazione ma che ha fornito diverse indicazioni e rappresenta uno spunto dal quale partire. Gli azzurri erano reduci dalla debacle del Torneo di Tolosa e contro la Serbia arrivò una bella prova di carattere, soprattutto in difesa, contenendo il talento serbo con l’aggressività, prolungando le azioni degli avversari e costringendoli a tenere la palla ferma senza riuscire a ribaltare facilmente il lato. Boban Marjanovic, però, fu una vera piaga: 12 punti nel solo primo quarto, con cinque falli subiti, e 21 al termine dell’incontro. Come se non bastasse, poi, ci pensò Bogdan Bogdanovic a spezzare nel secondo tempo un incontro comunque ben giocato dall’Italia (finale 65-73).

Messina ed il suo staff dovranno ripartire per forza di cose da lì. È vero che le due formazioni erano diverse (il CT italiano non aveva ancora effettuato gli ultimi tagli), ma il piano partita non sarà molto diverso. Qualcosa, però, nel frattempo è cambiato e gli azzurri si presentano alla sfida con il problema opposto. Se per tutta l’estate le lacune avevano riguardato soprattutto la difesa, una delle costanti positive dei sei incontri fin qui disputati agli Europei è stata proprio la metà campo difensiva, dove i ragazzi di Messina hanno sempre giocato con aggressività e sacrificio, aiutandosi l’uno con l’altro e compensando una fisicità spesso inferiore rispetto agli avversari: tutto questo dovrà essere amplificato contro un avversario come Marjanovic, con gli azzurri che dovranno gestire in maniera accorta i falli. Grazie alla difesa, infatti, l’Italia è stata spesso capace di mantenersi a galla nei momenti in cui l’attacco non girava.

L’altra costante, negativa, è rappresentata proprio dai passaggi a vuoto nella metà campo offensiva, che stavano per costare caro contro Georgia e Finlandia. Troppi i momenti in cui l’attacco ha visto la palla troppo ferma, portando a conclusioni forzate. Gli azzurri non possono permetterselo: è fondamentale per l’attacco italiano mantenere il ritmo alto nella circolazione della palla, cavalcando il vantaggio, cercando l’uomo libero ed il tiro migliore possibile. Il livello si sta alzando notevolmente e non si può più sbagliare. Servirà rimanere concentrati per tutti e 40 i minuti. Dalla sua, però, l’Italia ha la voglia, la grinta e il cuore che questi ragazzi hanno saputo mettere in campo anche quando si sono trovati di fronte a difficoltà grosse.

Proprio le difficoltà, infatti, ed il modo con cui sono state superate, hanno accresciuto la motivazione e la convinzione di un gruppo che ora vuole stupire. La Serbia fa paura, certo, ed ha giocatori che possono risolvere in qualsiasi momento un’azione o addirittura la partita (Bogdanovic su tutti). L’importante, però, è che l’Italia giochi al meglio delle sue possibilità e riduca al minimo gli errori. Farsi battere e non aiutare gli avversari a farlo.

 




 

alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Ciamillo Archivio FIP

1 Commento

1 Commento

  1. lorenzo333

    12 Settembre 2017 at 05:22

    E’ inutile pensare di battere la Serbia , nel basket e nella pallanuoto contro croati e serbi si perde sempre e non penso che questa volta andra’ diversamente

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