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Basket, Europei 2017: pregi e difetti dell’Italia, dalla super difesa alla dipendenza del tiro da tre

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L’Italia è pronta ad affrontare il suo ottavo di finale contro la Finlandia. Una bella occasione di accedere ai quarti degli Europei 2017, ma una partita comunque da affrontare con molta concentrazione, perchè la selezione finnica è stata certamente una delle grandi sorprese della prima fase, nella quale ha chiuso al secondo posto nel gruppo A, davanti a squadre come Francia e Grecia.

Ettore Messina ha parlato in conferenza stampa e ha spiegato i pericoli della partita di domani, spiegando comunque che la Finlandia non è solo quel Lauri Markkanen, che, finora, ha impressionato, viaggiando a 22 punti di media nelle cinque partite disputate. Il tecnico siciliano sa benissimo che servirà l’Italia migliore e che dovrà tutto funzionare alla perfezione sia in difesa che in attacco.

Le cose migliori in questo Europeo l’Italia le ha mostrate proprio in difesa. Davvero eccezionale l’approccio degli azzurri, che hanno visto solo una volta i loro avversari superare quota 70 punti (Lituania 78 punti). Le vittorie della nostra nazionale sono partite proprio dalla difesa e non solo con gli specialisti Melli, Cusin o Biligha, ma anche con gli insospettabili come Marco Belinelli, che ha ricevuto anche i complimenti dal suo ex tecnico Greg Popovich per la sua prestazione difensiva contro Israele.

C’è, però, un’altra parte del gioco ed è quella offensiva ed è qui che vengono spesso fuori i limiti della squadra azzurra. C’è sicuramente una dipendenza dal tiro da tre e la percentuale dall’arco diventa assolutamente fondamentale per la costruzione del successo. Marco Belinelli e Gigi Datome sono le nostre principali bocche di fuoco, ma se si inceppano loro spesso sono guai.

Importantissimo sarà anche il rendimento degli “altri comprimari” come i vari Daniel Hackett, Ariel Filloy e Pietro Aradori, tutti giocatori importantissimi nello scacchiere offensivo di Messina.
Ci si aspetta un salto di qualità in attacco anche da parte dei lunghi azzurri: in particolare Nicolò Melli deve diventare ancora più incisivo sotto il canestro avversario e anche Cusin e Biligha devono provare a guardare maggiormente il ferro, senza limitarsi al lavoro sporco.

Domani alle 17.45 la palla a due. L’Italia si prepara ad una partita davvero decisiva per il futuro del basket azzurro.

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Foto: Ciamillo Archivio FIP

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