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Basket, Europei 2017: Serbia troppo forte per l’Italia, gli azzurri salutano ai quarti
La maledizione dei quarti di finale colpisce ancora. L’Italia viene eliminata per la terza volta consecutiva a questo livello, stavolta dalla Serbia. Una partita dura come ce l’aspettavamo, in cui gli azzurri hanno provato a dare tutto, trovando però un muro. Non a caso i serbi sono considerati favoriti per la vittoria insieme alla Spagna. Stasera lo hanno dimostrato con una partita tatticamente perfetta, annullando l’Italia, alla quale non sono bastati la voglia ed il cuore. Il finale è stato 67-83, un punteggio molto severo rispetto a quanto visto in campo.
L’intento dell’Italia in difesa è chiaro: raddoppiare costantemente Bogdanovic. Lo stesso discorso vale per la Serbia, che riserva lo stesso trattamento a Belinelli. Una scelta che apre spazio per gli altri ed all’inizio Melli e Datome a beneficiarne. Entrambe le squadre litigano con il canestro (Serbia 4/11 dal campo nel primo quarto, Italia 6/15): il primo canestro serbo arriva a metà quarto, con Bogdanovic (5-2). La stella della squadra di Djordjevic si adatta subito ai raddoppi, anticipando l’uscita del pallone. L’Italia, quindi, si aggrappa al tiro da tre di Filloy e Belinelli per tenersi in vantaggio. La difesa funziona bene anche con l’ingresso di Marjanovic, chiudendosi bene. Il problema è che il serbo ha una tecnica sopraffina oltre ai 222 cm, distribuendo 3 assist per i compagni. La Serbia, anche grazie a qualche tiro libero di troppo (10/10) chiude avanti il primo quarto 17-18.
Il secondo quarto è spesso il problema dell’Italia ed anche oggi è così. Gli azzurri perdono attenzione in difesa mentre in attacco, dopo la tripla del pareggio di Melli (20-20), dobbiamo aggrapparci all’energia di Christian Burns. Rigettato nella mischia dopo il terzo fallo di Cusin, l’italo-americano risponde alla grande, con 5 punti (2/3 con una tripla) e le solite piccole cose, in marcatura su Marjanovic e a rimbalzo. Bisogna saper soffrire perché la Serbia ha armi infinite: domina nella lotta a rimbalzo offensivo (8-3 e 13 punti da secondo possesso nel primo tempo) e manda tutti gli otto giocatori che mettono piede in campo a referto, punendo ogni minimo errore della difesa azzurra. Burns contagia i compagni e Datome prova a frenare l’emorragia con una tripla ma non basta: l’Italia sbanda e va sotto 33-44 all’intervallo.
Il riposo non cambia il copione. La via del canestro per l’Italia è bloccata e la palla esce troppo lenta dalla pressione mentre la Serbia, nonostante una buona difesa dell’Italia, trova tante soluzioni. Belinelli è costantemente raddoppiato: la difesa gli “toglie” il tiro da tre provando a mandarlo in area verso gli aiuti. Ci si mette anche la sfortuna, quando una tripla balla sul ferro ed esce (1/9). Serve l’aiuto di tutti e dopo Burns appare Biligha: 4 punti consecutivi, due a rimbalzo offensivo ed uno sfondamento preso in difesa nel giro di un minuto (44-54). Tra le tante difficoltà arriva anche un tecnico fischiato a Messina: l’Italia prova a resistere con tutte le forze e dopo aver barcollato pericolosamente riesce a chiudere il quarto sul -11, 48-59, complici 5 punti consecutivi di Aradori.
L’Italia viene “contata in piedi” ma riesce sempre a rimanere aggrappata alla partita. Belinelli non trova pace fuori dall’arco ed allora decide di buttarsi dentro, trovando qualche punto fondamentale a dargli fiducia per sbloccarsi finalmente da tre (chiuderà con 2/11 e 18 punti). È una tripla fondamentale, perché gli azzurri rimangono a -10 (57-67). Messina le prova tutte, giocandosi anche il quintetto piccolo con Datome da quattro e Melli da cinque. Il capitano ci porta fino al -8 (59-67) ma neanche il tempo di accendere la speranza in vista della volata finale che Bogdanovic sale al proscenio dimostrando di essere un fenomeno: 5 punti con la prima tripla dell’incontro (1/9 ma 22 punti). È il pugno del K.O. per l’Italia, che solo a questo punto molla. Il divario si allarga, in maniera più che ingiusta per gli azzurri e per la voglia che hanno dimostrato. Il finale è 67-83.
Ci ha provato l’Italia. Ci ha provato con convinzione, determinazione, voglia. La Serbia, però, si è dimostrata più forte ed ha meritato di passare il turno. Per la terza volta consecutiva questo gruppo si ferma ai quarti di finale. A testa alta, però, altissima. Gli azzurri sono tra i primi otto d’Europa – dove mancano Francia e Lituania, per dirne due – essendosi giocati comunque un posto in semifinale. È stato probabilmente il passo d’addio di questa generazione: dopo gli Europei, infatti, entrerà in vigore il nuovo format voluto dalla FIBA e tante cose cambieranno. È stata anche l’ultima apparizione di Ettore Messina, che lascerà: ci ha provato anche lui a raggiungere la vittoria che gli mancava con l’Italia. Ma anche stavolta non è bastato.
alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: Ciamillo Archivio FIP