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Basket, Supercoppa Italiana 2017: buona la prima per la nuova Milano. A Forlì anche poca Italia e posti vuoti

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Primo assaggio di pallacanestro italiana con la due giorni a Forlì per la Supercoppa Italiana. L’EA7 Emporio Armani Milano si conferma ancora una volta campione, bissando il titolo dello scorso anno dopo la vittoria in finale contro la Reyer Venezia. Un weekend che ha comunque dato i primi spunti sia sulle squadre che sul momento del basket azzurro.

INIZIO STAGIONE – sono solo le prime tre partite stagionali, ma qualche prima indicazione questa Supercoppa l’ha data. Milano è la grande favorita per lo Scudetto, ma la squadra di Pianigiani deve ancora lavorare molto per mettere insieme tutti i tasselli dell’estate. Certo che la profondità della rosa milanese in questa stagione è davvero notevole e soprattutto ha trovato due giocatori (ne parleremo sotto) che possono cambiare le sorti di una partita in ogni momento. Venezia ha confermato di essere la prima rivale per l’Olimpia in campionato, lottando in finale ad armi pari con l’EA7 e cedendo solo negli ultimi minuti. Ripetersi è comunque sempre difficile, ma lo è ancora di più per Trento, ma la Dolomiti resta un’outsider di lusso e squadra che crescerà con il tempo. Tempo che avrà bisogno anche la Dinamo Sassari, altra formazione completamente rivoluzionata dal mercato e dunque ancora non giudicabile.

GOUDELOCK E THEODORE – la nuova Milano riparte dai suoi due americani. Il primo è decisivo in semifinale mentre il secondo lo è in finale. Intorno a loro Simone Pianigiani costruirà la sua Olimpia e il futuro dell’EA7 dipenderà certamente dalle loro prestazioni. Goudelock ha mostrato tutta la sua qualità offensiva, soprattutto nei minuti finali quando ha trovato i canestri della vittoria contro Venezia; Theodore è quel play che mancava da tanti anni a Milano, capace di gestire il gioco e soprattutto con molti punti nelle mani.

POCA ITALIA – gli Europei sono terminati da poco e subito dopo la sconfitta dell’Italia con la Serbia si è cominciato a parlare di valorizzare i giocatori nostrani, di un campionato dove gli azzurri devono giocare e dimostrare il loro valore. Purtroppo in questo primo assaggio stagionale il neo ct Meo Sacchetti (presente sugli spalti) non sarà certamente contento, perchè nella due giorni di Forlì c’è stata veramente poca Italia. La sensazione è stata quella che i giocatori azzurri siano consapevoli del loro ruolo marginale all’interno delle quattro squadre presenti e che non siano riusciti comunque a dimostrare di valere più minuti. Buone cose le ha mostrate De Nicolao e va ricordato che Pascolo era infortunato, ma per il resto è suonato un primo campanello d’allarme.

POSTI VUOTI – la rivoluzione del basket italiano dovrebbe ripartire anche da questi eventi come la Supercoppa ed invece anche in finale molti posti vuoti e uno spettacolo, anche in televisione, molo desolante e brutto. La Federazione e la Lega devono assolutamente lavorare insieme per sopperire a questi gravi errori. La scelta di Forlì è stata completamente sbagliata e la pallacanestro italiana merita altri tipi di palcoscenici. Di questo passo anche tutta la scia positiva della nazionale non verrà sfruttata.

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Foto: pagina Twitter Olimpia Milano

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