Calcio
Calcio femminile, Serie A 2017-2018: Juventus, ma non solo. Un esempio che potrebbe dare lo slancio per il salto di qualità
Scatterà il 30 settembre la nuova avventura della Serie A di calcio femminile e, quest’anno, ancor più del consueto c’è tanta curiosità. I cambiamenti rispetto alla stagione passata sono stati diversi e nuove squadre vogliono contendersi lo scettro tricolore.
Tra le compagini che, per un motivo o per un altro, hanno suscitato l’attenzione sia degli appassionati che dei media vi è la Juventus di Rita Guarino. La Vecchia Signora, infatti, da quest’anno prenderà parte alla massima serie del “Pallone in rosa” grazie all’acquisizione del titolo sportivo del Cuneo Calcio Femminile, rientrante nelle opportunità concesse dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio nell’ambito di un progetto di sviluppo del movimento italiano delle donne.
Una strategia ben precisa quella della società bianconera che, aderendo al modello europeo di altri club importanti come Lione, Psg, Wolfsburg ecc in cima al ranking europeo, vuol ambire a traguardi ambizioso sfruttando questa collaborazione stretta con il club maschile e dare uno slancio alla pratica femminile. In questo senso, la società è stata l’autentica “Regina del mercato” estivo ingaggiando tantissime calciatrici, d’esperienza e giovani, italiane e straniere per dare una chiara impronta sui traguardi da raggiungere.
Lisa Boattin (Verona), Barbara Bonansea (Brescia), Arianna Caruso (Res Roma), Sofia Cantore (Fiammamonza), Valentina Cernoia (Brescia), Sara Gama (Brescia), Aurora Galli (Verona), Laura Giuliani (Friburgo), Benedetta Glionna (Fiammamonza), Tuija Hyryynen (Fortuna Hjorring), Martina Lenzini (Brescia), Katie Rood (Glenfield Rovers AFC), Martina Rosucci (Brescia), Federica Russo (Luserna), Simona Sodini (Cuneo), Cecilia Salvai (Brescia), Katie Zelem (Liverpool), Sanni Franssi (PK-35 Vantaa) sono le giocatrici entrate a far parte, con entusiasmo, del progetto juventino e i primi risultati nei preliminari di Coppa Italia parlano chiaro: la vittoria perentoria contro il Torino di 21-0 (13-0 all’andata e 8-0 al ritorno) è un chiaro segnale di vitalità.
Juve che però non è stata la prima a sposare la causa del calcio femminile in maniera così convinta. L’anno scorso era stata Firenze la culla calcistica del gentil sesso. L’affiliazione con la Fiorentina, nei fatti, ha portato le gigliate a vincere il primo scudetto della loro storia mettendo in fila una serie di record difficilmente battibili: 21 vittorie in 22 gare, 1 sola sconfitta (contro il Mozzanica), 88 gol fatti e solo 7 subiti. Quest’anno questa ventata di novità è constatabile per la presenza anche del Sassuolo, dell’Empoli, della Fimauto Valpolicella (acquisita dal Chievo) e poi, tra le squadre storiche che hanno tracciato un’era nel nostro calcio, del Mozzanica che ha appena sottoscritto l’accordo con l’Atalanta. In buona sostanza qualcosa si sta muovendo e potrebbe dare un incentivo ad altri club importanti, sul versante maschile, a credere fortemente nelle ragazze.
E’ evidente però che tutto questo va accompagnato con una formazione culturale meno maschilista nel pallone, fin dalle scuole, e nel contempo l’avvio di un iter che porti anche le calciatrici ad essere professioniste e competere alla pari con le avversarie estere.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: profilo twitter Juventus