Ciclismo

Ciclismo, Fabio Aru: “Volevo dimostrare il mio valore. Brutto il sabotaggio meccanico di Astana”

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Fabio Aru ieri si è reso protagonista di un bell’attacco negli ultimi 40km della tappa alla Vuelta di Spagna. Il sardo, alla sua ultima gara con l’Astana, è attardato in classifica generale ma non demorde e alla Gazzetta dello Sport ha rilasciato alcune dichiarazioni al vetriolo.

 

Aru spiega l’attacco di ieri: “Ci tenevo a dimostrare il mio valore. Sono uno che non molla mai. Ho la testa dura. A me, come professionista, non si può recriminare proprio nulla. A volte le gare vanno bene, altre meno. Ma ci metto sempre dedizione, serietà e sacrificio totale. Da grande professionista, appunto. E questo lo farò sempre fino alla fine“.

Fabio è però particolarmente arrabbiato per quanto successo l’altro giorno quando non gli hanno montato il cambio sbagliato sulla bici e poi gli hanno fornito un mezzo con la ruota scentrata, rendendo difficilissima l’ascesa finale: “Lasciamo stare, è meglio. Quello che mi è successo non è per niente bello. Sapevo che la salita finale era troppo dura. Per forza, in quelle condizioni… Considerato tutto, sono andato anche bene“.

Aru è in procinto di cambiare squadra: “Ogni giorno che passa lo prendo come un giorno in più d’esperienza. E chi deve capire ha capito”. Tornano alle mente le confidenze di un corridore che in passato stava per cambiare squadra: “Devo stare attento a tutto. Anche a quello che mangio e bevo perché ho paura”.

Il morale adesso è buono. Sono contento di essere riuscito a stare davanti a tanta gente forte, non era facile perché Sky ha fatto un finale fortissimo. L’Angliru potrebbe essere un’opportunità“.




 

(foto © ASO/Bruno BADE)

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