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Ciclismo, Gianni Moscon irradia talento. Un corridore da classiche o da Grandi Giri? O entrambe…

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Ventitré anni compiuti e un futuro che si annuncia radioso. Intanto, Gianni Moscon può mettere da parte questa foto ricordo niente male: alla destra di Chris Froome, una posizione da privilegiato, per festeggiare la vittoria nella Vuelta a España 2017 e la doppietta con il Tour de France. E proprio in Spagna, una volta di più, abbiamo potuto ammirare il talento e le potenzialità del trentino.

Lo stesso Froome a più riprese ha sottolineato le ottime doti di Moscon, indicandolo come uno dei suoi uomini più importanti e forse come suo erede naturale al Team Sky. Quinto alla Parigi-Roubaix, campione nazionale a cronometro e ora scalatore di tutto rispetto: Gianni Moscon non teme alcun terreno e proprio la versatilità potrebbe essere il suo punto di forza nei prossimi anni, una dote ormai rara in un mondo ultraspecializzato. E anche per questo motivo, inquadrarlo diventa molto difficile.

Uomo da Classiche? Gianni ha già dimostrato il suo valore sulle pietre dell’Inferno del Nord, pagando forse l’inesperienza nel finale di una corsa in cui il vissuto è fondamentale anche solo per risparmiare quelle poche stille di energia per fare la differenza nel finale. Ha passo, ha un buono spunto veloce. Anche al prossimo Mondiale (a Bergen, sulla carta adatto a lui) il CT Davide Cassani potrebbe riservargli un ruolo speciale. Non ancora capitano, forse, ma sicuramente libero di fare la sua corsa e maturare. La Vuelta potrebbe dargli gamba e brillantezza, per la prova iridata e per il finale di stagione.

Uomo da grandi giri? Perché no. I miglioramenti in salita sono evidenti, segno che probabilmente il Team Sky (non un gruppo di sprovveduti in questo campo dato che hanno vinto o dominato cinque degli ultimi sei Tour de France) potrebbe aver visto in lui l’uomo in grado di prendere il posto di Froome quando il britannico non sarà più così competitivo. A 23 anni, è inutile che Moscon si metta fretta. Il ruolo di gregario occupato in Spagna è perfetto per crescere dal punto di vista fisico e mentale, imparando le dinamiche di corsa e vivendo al fianco di un capitano forte e meticoloso. Per costruire un corridore vincente, si passa anche da qui, specialmente in giovane età.

Tirando le somme, ad ora è impossibile precludergli qualsiasi strada. Il tempo, forse, ci indicherà su quale terreno può esprimersi al meglio, ma la sensazione è che possa ambire a risultati di primissimo piano in entrambi i settori. L’ambiente è quello giusto per crescere nel migliore dei modi, con il movimento italiano che aspetta di vedere questo diamante, ancora grezzo, splendere di luce propria.

 




Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

 

Foto: © Unipublic/Photogomez Sport

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