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Ciclismo, Mondiali 2017: i possibili convocati dell’Italia. Probabile una formazione a 4 punte per Cassani?

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Manca sempre meno ai Campionati del Mondo di ciclismo 2017: a fine mese, sul tracciato norvegese di Bergen i migliori interpreti delle Classiche si sfideranno per portare a casa la maglia iridata, che ormai da 24 mesi giace sulle spalle di Peter Sagan, alla ricerca di un tris storico. Come si avvicina l’Italia all’appuntamento mondiale?

Il CT Davide Cassani, nel fare la sua selezione, quest’anno è stato aiutato direttamente dai corridori. Negli ultimi mesi sono emersi con forza coloro che saranno i capitani della formazione azzurra. Con già tre vittorie all’attivo alla Vuelta, Matteo Trentin ha conquistato a suon di prestazioni il ruolo di capitano. È veloce in volata e in caso di arrivo in gruppetto può dire la sua. Inoltre, proprio in Spagna ha mostrato di andare forte anche in salita. Viene dalla Vuelta anche Gianni Moscon, autentico trattore: è giovane e forte su tutti i terreni. Capitano con licenza di imparare e crescere. Ma attenzione già a quest’anno, ha dei numeri pazzeschi.

Gli altri due leader della squadra saranno Elia Viviani e Sonny Colbrelli. Il primo nell’ultimo mese sembra aver fatto il definitivo salto di qualità che ci si aspettava da lui: il successo al GP Plouay è un manifesto di quello che potrebbe diventare già dal prossimo anno. Sulla sua presenza al momento ci sono pochi dubbi e sarà un’arma importantissima nel caso in cui la corsa non dovesse rivelarsi selettiva. Colbrelli, invece, parte leggermente dietro a Trentin nelle gerarchie. Anche lui però sta tornando a farsi vedere davanti, e nell’ultimo giro considerando la sua forza e poi le sue abilità in volata potrebbe essere perfetto.




Potrebbe partire leggermente dietro Alberto Bettiol, che però negli equilibri tattici potrebbe rivestire un ruolo fondamentale. Non ha paura ad attaccare e in una corsa come il Mondiale le sue caratteristiche potrebbero essere ideali per provare ad attaccare in un gruppetto negli ultimi due giri dall’arrivo. Forse non ha ancora il nome e ha vinto poco, ma la sua solidità e la sua costanza nelle ultime due stagioni lo rendono quasi certo del posto.

Dovrebbe essere sicuro anche un corridore come Daniele Bennati, il cui ruolo può svariare da regista a ultimo uomo dovesse reggere fino agli ultimi chilometri. Un atleta d’esperienza e di fiducia per il Ct, pedina tattica che le nazionali azzurre hanno sempre sfruttato al meglio. A lui potrebbero aggiungersi due faticatori di alto livello: Alessandro De Marchi, Daniel Oss e Salvatore Puccio sono solo alcuni dei nomi che si potrebbero fare, ma al momento forse i più concreti. L’ultimo posto potrebbe andare a Vincenzo Nibali: da faro del movimento, può sempre fare paura ed eventualmente adattarsi anche nel ruolo di gregario. Molto però dipenderà da lui e dalle sue scelte una volta terminata la Vuelta.

Lo scheletro della squadra azzurra sarà questo. Potrebbero esserci dei cambiamenti nelle prossime tre settimane, ma chi vuole il posto e in questo momento è tra gli esclusi ha bisogno di risultati importanti per scardinare una squadra che sulla carta, pur senza un Sagan al suo interno, è tra le più competitive in assoluto su più scenari.

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: © Unipublic/Photogomez Sport