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Ciclismo, Mondiali 2017 – Italia, la tattica era giusta. E’ mancato il finalizzatore. Ma un Sagan non ce l’abbiamo

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L’Italia ha fatto davvero tutto il possibile ai Mondiali 2017 di ciclismo ma la corsa in linea purtroppo non ci ha sorriso e dopo 267km ben condotti a Bergen (Norvegia) ci siamo dovuti accontentare del quarto posto ottenuto da Matteo Trentin nella volata vinta da Peter Sagan.

La nostra Nazionale ha disputato una bella rassegna iridata, si è messa in luce fin dalle prime pedalate, ha mosso le proprie pedane correttamente ma alla fine torna a casa con un pugno di mosche, senza medaglie e purtroppo con un titolo iridato che sfuma per l’ennesima volta. Fa festa Peter Sagan, per la terza volta consecutiva (impresa mai riuscita a nessuno nella storia) ed è proprio questo che fa la differenza: l’Italia purtroppo non ha un fuoriclasse di questo calibro, non ha l’uomo in grado di fare la differenza in ogni contesto e praticamente in solitaria.

Sul più bello ci è mancato il finalizzatore che riuscisse a portarci in trionfo, colui che concretizzasse tutti gli sforzi fatti dai compagni di squadra. L’Italia è stata brava a tenere sempre chiusa la corsa, a cercare di volgerla in proprio favore, è sempre stata presente nei momenti topici: sull’ultima ascesa di Salmon Hill ci siamo messi in luce, un grandioso Gianni Moscon è riuscito a ricucire su Alaphilippe e ha provato ad arrivare al traguardo con il francese (incomprensibile l’attacco del transalpino ai 3km dal traguardo, fossero andati avanti di comune accordo forse sarebbero arrivati al traguardo), abbiamo poi lavorato bene per portare Trentin in volata una volta che il gruppo si è ritrovato compatto ma Matteo non può avere la gamba dei miglior Sagan e Kristoff.

Questo è il quarto Mondiale di Davide Cassani da CT, eccellente a interpretare le corse e a inscenare delle buone strategie ma a volte la tattica non basta per poter festeggiare. Il romagnolo purtroppo chiude la spedizione senza una gioia e deve rimandare tutto a Innsbruck 2018, un Mondiale durissimo pensato appositamente per gli scalatori, per gli uomini di classifica: in Austria non ci sarà molto spazio per Sagan, con Fabio Aru e Vincenzo Nibali tra gli altri, oltre a questo Gianni Moscon davvero superlativo, bisognerà tornare a regnare perché dall’apoteosi di Ballan a Varese sono ormai passati dieci anni.

 




 

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