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Ciclismo, Mondiali 2017: monopolio di Peter Sagan. Continua l’astinenza iridata di Italia, Francia e Spagna

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Un’altra edizione dei Mondiali di ciclismo è passata: in quel di Bergen abbiamo assistito ad una prova in linea spettacolare nelle ultime tornate (è mancato però qualcosa a livello dello spettacolo, soprattutto a causa di un’altimetria che non permetteva molto). A trionfare è stato Peter Sagan che ha conquistato il terzo titolo iridato consecutivo, riscrivendo la storia di questo sport.

Nazionali che da anni hanno guidato il movimento sono però rimaste ancora una volta al palo. Stiamo parlando di Italia, Francia e Spagna, che negli ultimi 30 anni avevano lasciato praticamente le briciole agli avversari. Proprio le due nazioni alpine stavano provando a far saltare il banco ieri, sulla salita di Salmon Hill: prive di grandi campioni allo sprint hanno lanciato i propri scattisti sulle pendenze dell’unica ascesa di giornata. Julian Alaphilippe e Gianni Moscon fino a cinque chilometri dal traguardo, assieme, sono riusciti a guadagnare 20” sul plotone, una tattica forse azzardata del transalpino che ha preferito attaccare l’azzurro sul tratto in pavé ha costretto i due ad arrendersi alla rimonta dei velocisti.

Per le tre nazioni dominanti negli anni ’80, ’90 e 2000 la vittoria manca addirittura da quasi un decennio. L’ultimo è stato Alessandro Ballan, che chiuse a Varese un fantastico tris del Bel Paese (le due edizioni precedenti furono ad appannaggio di Paolo Bettini). In casa Spagna l’ultimo successo è datato 2004 con il solito Oscar Freire, alla terza vittoria iridata in quel di Verona. Ieri gli iberici sono stati davvero anonimi: è mancato il leader delle ultime stagioni, Alejandro Valverde, infortunatosi all’ultimo Tour de France. Ancor più critica è la situazione in casa transalpina: dal 1997, anno in cui a sorpresa trionfò Laurent Brochard, non suona la Marsigliese in una manifestazione iridata.

Le possibilità per riscattarsi ci sono, a partire dalla prossima stagione: ad Innsbruck infatti va in scena il Mondiale più duro di sempre, adatto quindi agli scalatori. Da Vincenzo Nibali a Fabio Aru, passando per Mikel Landa e Romain Bardet: il titolo iridato potrebbe tornare a parlare italiano, spagnolo o francese.

gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Twitter Federciclismo

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