Ciclismo
Ciclismo, Mondiali Bergen 2017: la tattica e le possibili opzioni di Cassani. Come correrà l’Italia?
Domenica la nazionale italiana si presenterà al via come una delle squadre più complete per la prova in linea dei Campionati Mondiali di ciclismo di Bergen 2017. Non avrà, però, le individualità più attese da appassionati e bookmaker: questo potrebbe dare la possibilità al CT Cassani di lavorare anche dal punto di vista tattico per mettere i suoi uomini nelle migliori condizioni possibili per vincere.
La nazionale sarà quasi esclusivamente votata all’attacco: dei quattro uomini più quotati, tre non possono permettersi uno sprint compatto per vincere. Matteo Trentin, che comunque in volata è molto veloce, ha dimostrato di avere la gamba per attaccare con concretezza, situazione che potrebbe avvantaggiarlo. Anche Sonny Colbrelli preferisce gruppi ristretti e gara dura, mentre Gianni Moscon non può attendere la volata come invece farà Elia Viviani, il cui compito sarà quello di rimanere sornione nella pancia del gruppo per poi esprimersi eventualmente in uno sprint numeroso. Supportati da Diego Ulissi (che con la vittoria nel Gp Montréal però potrebbe giocarsi le sue carte) e Alberto Bettiol, la nazionale può contare su tanti corridori che possono uscire dal gruppo in momenti diversi.
Già a tre giri dalla fine, i corridori azzurri non potranno farsi sorprendere, anche perché data la mancanza di una squadra solida in supporto di Peter Sagan (favorito della vigilia) e le formazioni offensive di Belgio, Francia e Olanda, solo per fare tre nomi, la corsa potrebbe anche decidersi con un attacco dalla media distanza, con il gruppo bloccato proprio a causa di questa condizione di attesa e incertezza. Chi tra gli altri si sacrificherà sapendo di avere Sagan alle spalle che potrebbe sfruttarne il lavoro per conquistare la terza maglia iridata consecutiva?
Due, tre italiani per ogni tentativo serio: la salita di Salmon Hill e i due strappetti che la precedono potrebbero diventare scenario fondamentale per provare ad anticipare e ogni tornata potrebbe essere quella buona per provare a formare un gruppo di 10-15 atleti che poi si possano giocare la vittoria, una volta che tutte le squadre più importanti avranno almeno una carta da spendere nel tentativo.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Pier Colombo