Ciclismo
Ciclismo, Mondiali Bergen 2017: Matteo Trentin, una rassegna iridata che può svoltare la carriera
Matteo Trentin è cambiato e cresciuto. Come ha dichiarato anche lui, negli ultimi mesi ha ritrovato l’istinto della vittoria, quello che probabilmente si era sopito nelle stagioni trascorse da gregario e in supporto ai capitani della QuickStep-Floors, squadra con cui si è imposto come un ottimo corridore per le Classiche del Nord, senza avere però lo spunto vincente per essere tra i leader della squadra.
Le sei vittorie ottenute da inizio agosto, però, sono un segnale chiaro e forte in ottica futuro per il trentino, che nel 2018 correrà per la Orica-Scott, formazione dove troverà i suoi spazi anche nelle corse di maggior prestigio. E con le caratteristiche di cui è dotato, che gli hanno già permesso di vincere tappe in tutti e tre i grandi giri, Matteo potrebbe davvero essere indirizzato verso una seconda parte di carriera brillante, grazie anche all’esperienza accumulata negli ultimi anni.
In questo senso, il Mondiale di Bergen potrebbe rappresentare un ulteriore trampolino di lancio, ancora più importante rispetto alla Vuelta in cui ha dominato in lungo e in largo mettendo a segno un poker spettacolare: correre alla pari dei grandi nomi può dare a noi la conferma di una crescita che prosegue e a lui la consapevolezza, che però sembra ormai aver fatto le radici anche nel suo animo per come si è imposto di pura superiorità alla Primus Classic, di valere certe zone delle classifiche. Trentin, 28 anni appena compiuti, sta per entrare nelle stagioni migliori per un corridore come lui dal punto di vista della prestazione e lo sta facendo nel migliore dei modi. Il cambio di squadra, la Vuelta e un Mondiale in cui sarà il capitano della nazionale italiana, tra le formazioni più forti presenti a Bergen per disputare la corsa in linea: tutto sembra pronto per la sua definitiva e attesa esplosione.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: © Unipublic/Photogomez Sport