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Ciclismo, Moscon, Bettiol e gli altri giovani. L’Italia sta rinascendo, ma la strada resta lunga

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Entrambi protagonisti fino agli ultimi chilometri: Alberto Bettiol e Gianni Moscon, giovani emersi con forza nella prova in linea dei Mondiali di ciclismo di Bergen 2017. Ruoli diversi, carriere diverse, ma una giornata per certi versi simile, che fa bene sperare in ottica futura.

Le lodi per Gianni Moscon, ormai, si sprecano. Anche ieri, il trentino ha stupito. Era lecito aspettarsi che andasse forte, ma forse pensare ad un attacco come quello portato sull’ultima salita andava oltre ogni più rosea previsione. La sorpresa è ormai una costante nelle sue ultime uscite: pur avendo spesso obiettivi ambiziosi, riesce sempre a fare meglio. Al momento, è lui il nome più discusso, chiacchierato e interessante per quanto riesce a fare con costanza invidiabile in bici.

Alberto Bettiol, per ora, è meno nome, meno personaggio. Anche lui, chiamato come attaccante, ieri si è reso utile alla squadra, tirando la volata fino a 200 metri dal traguardo. Classe 1993, ha un anno in più di Moscon e buoni risultati all’attivo, anche se per ora gli manca il grande acuto nonostante già lo scorso anno abbia sfiorato il Gp di Plouay. Oltre il Mondiale, che lo mette sotto i riflettori, può sfruttare l’ottima condizione per cogliere risultati di prestigio nel finale di stagione e incamerare fiducia in vista del 2018, in cui potrebbe fare un ulteriore passettino avanti. Senza fretta, ma con la voglia di diventare un corridore vincente. Le doti ci sono.

Oggi parliamo di loro, pensando al futuro, nella speranza che la loro corsa iridata possa trovare conferme solide nei prossimi mesi e sopratutto nei prossimi anni. Il talento è tutto da vedere e entrambi sembrano molto concentrati su quello che fanno, rimanendo sempre ad alti livelli. La nazionale punta su di loro, e non solo, per tornare protagonista. E quanto fatto ieri, è un punto di partenza molto incoraggiante.

Sopratutto in un Mondiale in cui i giovani sono tornati a dominare la scena internazionale: se le ragazze stanno dimostrando da un paio di stagioni di non avere rivali tra le pari età, ha fatto piacere sopratutto la prova maschile Juniores, in cui gli azzurrini si sono mossi in maniera egregia ottenendo due medaglie. È difficile, quasi impossibile inquadrarli ma il movimento può crescere proprio da loro.




Twitter: @Santo_Gianluca

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Foto: Twitter Federciclismo

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