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Formula 1
F1, analisi GP Singapore 2017: tutto si decide in partenza. Ferrari ko, Lewis Hamilton sopravvive e domina la gara, con Ricciardo che nulla può
Non è facile analizzare e descrivere una corsa quando tutto, o quasi, si decide nel giro di poche centinaia di metri. La gara più lunga del calendario, che quasi sempre tocca le due ore (anche oggi, infatti, le ha sforate) si può riassumere nell’incidente in curva 1. Un vero e proprio attimo. Le due Ferrari finiscono ko nel contatto con Max Verstappen mentre Lewis Hamilton, dalla quinta posizione, prende il comando delle ostilità e vola fino alla conquista di 25 preziosi punti in ottica iridata. Si pensava che sarebbe stata la pioggia a rimescolare le carte di questo GP di Singapore, ma non avevamo ancora visto un incidente che, siamo certi, passerà alla storia.
FERRARI – Doveva essere l’occasione della svolta. Dopo il doppio pugno subito a Spa e Monza, la scuderia di Maranello voleva fare bottino pieno a Marina Bay. La pole di ieri di Sebastian Vettel aveva dimostrato che il fine settimana poteva andare nella giusta direzione. L’avevamo detto e scritto, la partenza sarebbe stata decisiva. E così è stato, ma non come si aspettavano i protagonisti in rosso. Doppio, sanguinoso, ritiro e sogni di Mondiale di Vettel che rischiano di svanire. Un peccato enorme, sia per come è avvenuto, sia perché la vittoria era alla portata. Rialzarsi dopo questo pugno, ora sì, da ko, non sarà per niente semplice.
MERCEDES – Lewis Hamilton quest’oggi ha incassato un “Jolly” enorme. Ritiro del rivale diretto nonché grande favorito della gara e, addirittura, successo finale. 25 punti che regalano una iniezione al morale non da poco e che vanno ben oltre ai meriti di una vettura che, fino a ieri, balbettava nei confronti dei rivali. La pioggia, prima ancora dell’incidente, ha dato una generosa mano alle W08. In condizioni di pista bagnata e, successivamente, umida, la vettura sa esprimesi al meglio. Tutta un’altra musica rispetto all’asciutto e al caldo di ieri. Tutto quello che poteva avvenire per dare una mano alla scuderia di Brackley è intervenuto. C’è poco altro da aggiungere.
RED BULL – Discorso simile rispetto a quello della Ferrari. Max Verstappen e Daniel Ricciardo avevano messo in mostra un passo gara impossibile per tutti e, in condizioni normali, avrebbero messo grande pressione a Vettel. Anche per loro, invece, quanto accaduto in curva 1 ha scombinato i piani. Olandese fuori e australiano costretto a combattere in primis con una vettura non performante sul bagnato (non come sull’asciutto) e con Hamilton. Era l’ultima grande chance per il team di Milton Keynes in questo 2017, ma si conclude con un pugno di mosche, o poco più.
TORO ROSSO – Carlos Sainz quarto. Già questo vale una bella fetta della stagione della scuderia di Faenza. Lo spagnolo riesce a evitare i problemi al via (nonostante un paio di uscite di pista innocue) e conquista la migliore prestazione in carriera. La vettura sul bagnato paga meno dazio del previsto e lo conduce ad un risultato insperato. Il suo compagno di box, Daniil Kvyat, è protagonista di un incidente in curva 5 davvero banale e conferma la sua annata quanto mai negativa.
FORCE INDIA – Le vetture “all pink” dopo un sabato complicato ringraziano pioggia e parapiglia al via che consentono a Sergio Perez (fresco di rinnovo) di centrare un insperato quinto posto, mentre Esteban Ocon, dopo una gara molto combattuta, si accontenta di un punto. La Force India non sta attraversando il suo miglior momento della stagione, ma i punti arrivano sempre.
RENAULT – Anche se ha i giorni, o forse le ore, contate in scuderia, Jolyon Palmer si regala un ottimo sesto posto, a pochi secondi dalla quarta posizione. Dopo le buone avvisaglie dei giorni scorsi, invece, Nico Hulkenberg è costretto al ritiro, dopo aver mantenuto a lungo la terza posizione. Poteva essere il suo primo podio in carriera e di conseguenza anche per la Renault dopo il rientro in F1, ma per colpa della sfortuna non è stato possibile.
MCLAREN – Discorso simile a quello della Renault. Il settimo posto di Stoffel Vandoorne ribadisce che la macchina inglese migliora gara dopo gara, ma il ko di Fernando Alonso priva la scuderia di una chance più concreta per puntare a qualche altro punto. Dopo l’annuncio del divorzio con la Honda sembra che il team viva la stagione con un clima migliore.
WILLIAMS – Guardando il bicchiere mezzo pieno si può valutare che entrambe le vetture giungono al traguardo. Ottavo Lance Stroll, che prosegue nel portare a casa buoni risultati, mentre Felipe Massa non riesce a esprimersi al meglio con la sua vettura e chiude fuori dalla zona punti a ben 46 secondi da Hamilton. Come prestazioni, dunque, bicchiere mezzo vuoto.
HAAS – Romain Grosjean conclude in nona posizione ed è davvero poca cosa. Kevin Magnussen, invece, dopo diverse battaglie, anche rudi, nella pancia del gruppo è costretto al ritiro. La vettura rimane lontana dalla competitività, per cui ormai il team americano deve pensare alla stagione 2018.
SAUBER – Marcus Ericsson si pianta sul ponte di curva 15, mentre Pascal Wehrlein al traguardo arriva, ma con due giri di ritardo, nonostante le Safety Car. Un campionato 2017 che assomiglia sempre più ad un lungo calvario per la scuderia elvetica.
alessandro.passanti@oasport.it
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