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Formula 1
F1, GP Malesia 2017: Ferrari, ora serve l’aiuto della Red Bull per strappare punti alla Mercedes
In questa stagione il rapporto tra Ferrari e Red Bull si potrebbe definire con il termine “complicato”, e non che negli anni scorsi le cose andassero molto meglio. La scuderia di Maranello, spesso, ha avuto problemi di vario genere con i piloti marchiati Red Bull (soprattutto sotto forma di incidenti al via, l’ultimo capitolo lo abbiamo visto a Singapore) ma ora tutto dovrà necessariamente cambiare. Se Sebastian Vettel, infatti, vorrà provare a riavvicinarsi al fuggitivo Lewis Hamilton (che ora detiene 28 punti di vantaggio in classifica generale) non avrà bisogno solamente del proprio compagno di team Kimi Raikkonen, ma anche che Max Verstappen e Daniel Ricciardo si inseriscano tra di lui e il pilota inglese.
Non certo un compito semplice, ma nelle ultime gare abbiamo potuto apprezzare un deciso miglioramento in fatto di competitività da parte delle vetture di Milton Keynes. A Monza, per esempio, nonostante una posizione di partenza ad handicap, hanno dimostrato di essere in grado di viaggiare su tempi addirittura migliori rispetto a quelli che stavano realizzando i piloti della Ferrari, mentre a Marina Bay potevano davvero essere i grandi favoriti per la gara senza l’ormai celebre incidente al via.
Sebastian Vettel ha un altro aspetto sul quale riporre discreta fiducia: i tracciati che mancano alla conclusione della stagione sono interessanti per la Red Bull. Si inizia a Sepang, in Malesia, una pista con lunghi rettilinei, ma anche curvoni veloci e un tratto misto nel quale le RB13 potrebbero sfruttare il loro elevato carico aerodinamico. Discorso simile per Suzuka, Messico e Brasile. Austin e Abu Dhabi, invece, potrebbero essere circuiti meno semplici per Ricciardo e Verstappen con la Mercedes che partirà come grande favorita.
Tirando le somme, ci sono ancora speranze, dunque, in casa Ferrari? Dopo la tremenda botta al morale di Singapore, ovvero un GP nel quale era tutto pronto per la vittoria di Vettel con conseguente ritorno in vetta al Mondiale con diversi punti di vantaggio su un Hamilton che, a rigor di logica, avrebbe fatto fatica a salire sul podio, le chance di titolo sono calate drasticamente. A questo punto, a sei gare dalla conclusione, l’inglese può cullarsi su un vantaggio di più di un GP sul rivale diretto, e non è certo una cosa da poco.
Per Vettel, ormai, il futuro non dipende solamente dalle proprie capacità. Dovrà fare affidamento su diversi aspetti. In primo luogo che la sua vettura continui a dimostrarsi performante su tutte le piste come sta accadendo. Inoltre che la Mercedes commetta un passo falso (sotto forma di errore al via o un intoppo meccanico) e, infine, che i due piloti Red Bull si inseriscano stabilmente nella mischia e portino via punti al rivale diretto.
Tante, forse troppe, variabili che, tuttavia, mantengono ancora il ferrarista in piena lotta per un titolo che, come il rivale, meriterebbe senza ombra di dubbio. Il pilota di Heppenheim sa che in questo rush finale non potrà commettere il minimo errore e dovrà guidare a tutta, sempre. Vincere il maggior numero di gare e sperare che i miglioramenti messi in mostra da Verstappen e Ricciardo li possano portare davanti a Hamilton. Questo sarà l’obiettivo di Vettel, che non ha certo smesso di sperare nel suo quinto titolo iridato in Formula Uno. Sin da Sepang, dunque, dovrà provare a ravvivare quel lumicino di speranza rimasto dopo il ritiro di Singapore. Che ci riesca, comunque, non dipende solo dalla sua guida..
alessandro.passanti@oasport.it
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