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Formula 1
F1, GP Malesia 2017: i cinque motivi per cui la Ferrari può ancora credere nel Mondiale
Siamo sinceri. Argomenti per cui essere ottimisti in vista delle sei gare che restano, relativamente alle aspirazioni di vittoria del Mondiale 2017 piloti della Ferrari, con Sebastian Vettel, non è facile trovarne. Il disastroso GP di Singapore, gara che avrebbe dovuto rappresentare per la scuderia di Maranello un’occasione di riscatto dopo il sorpasso subito a Monza, in graduatoria, ha affossato ancor di più le speranze “Rosse”. Il +28 di Lewis Hamilton nei confronti di Sebastian, a 6 corse dal termine, ha quasi i contorni della sentenza, tenendo conto degli ultimi risultati del britannico: 4 vittorie negli ultimi 5 GP. Quali possono essere, dunque, i cinque motivi per cui il Cavallino Rampante può ancora centrare il bersaglio grosso?
1 – AFFIDABILITA’
In una lotta serrata come questa l’affidabilità è un fattore determinante. Al momento questo aspetto non ha fatto di certo difetto ad Hamilton, a punti in tutte le gare e immune da ogni problematica tecnica. Tuttavia, l’aver fatto ricorso alla quarta unità già dal GP del Belgio può avere delle controindicazione: se da un lato, infatti, il team di Brackley ha pensato di anticipare i tempi per non dover avere delle limitazioni particolari nell’uso dell’olio per il proprio propulsore, dall’altro il dover coprire il resto dell’annata con lo stesso motore, per non incorrere in penalità, è un rischio. In questo senso, la Ferrari sta valutando il momento giusto per giocarsi l’unità più potente, potendo contare di sicuro su una p.u. più “fresca” ed affidabile.
2 – LA LEZIONE DI KIMI RAIKKONEN NEL 2007
Tutti gli appassionati ricorderanno l’ultimo campionato del mondo vinto dalla Rossa 10 anni fa. Una rimonta incredibile quando neanche il più ottimista dei ferraristi ci credeva più. Eppure quelle ultime due gare vinte da Raikkonen, in Cina ed in Brasile, con un giovane Hamilton in crisi esistenziale dimostrano che non bisogna mai lasciare nulla di intentato. Certo, è necessario avere anche una macchina competitiva per pensare di vincere le gare ma la Ferrari, in modo alterno, ha dimostrato di averla. Bisogna partire da questo presupposto sapendo di avere un pilota come Vettel, innamorato dei colori del Cavallino e desideroso di rinverdire gli stessi fasti del suo mito Michael Schumacher.
3 – IL METEO
Nelle ultime due corse il fattore meteorologico è stato un fattore favorevole a Mercedes. La W08 ha dimostrato di essere particolarmente performante in condizioni particolari con Hamilton dominatore della scena. Tuttavia, il rischio è sempre dietro l’angolo e se la pioggia di Singapore, in questo senso, è stata una salvezza per Lewis, nei prossimi appuntamenti ciò potrebbe esserlo per Vettel. Il teutonico più volte ha dimostrato di essere capace di guidare in condizioni difficili e in gare “pazze”,con inserimenti di altri piloti, il quadro della situazione potrebbe ribaltarsi improvvisamente.
4 – LA CRESCITA RED BULL
Nelle ultime uscite è riscontrabile la crescita della Red Bull che, per la situazione di classifica, potrebbe fungere da arbitro nella sfida tra la Rossa e le Frecce d’Argento. La voglia di vincere dei due piloti di Milton Keynes potrebbe avere, dunque, delle ripercussioni nei prossimi round e togliere dei punti alle contendenti per il titolo. In questo senso la Ferrari dovrà sfruttare ciò a proprio vantaggio, massimizzando le proprie prestazioni e facendo in modo che le due RB13 siano un ostacolo per la Mercedes.
5 – LA VALENZA PSICOLOGICA DELLE ULTIME GARE
Quando si parla di psicologia è sempre un discorso difficile da rappresentare. Tuttavia, non serve certo scomodare Sigmund Freud per affermare che il livello di energie mentali impiegato nelle ultime gare sia elevatissimo. Trattandosi di una sfida tra macchine ma anche tra uomini non si può escludere questo aspetto. In passato, Hamilton ha dimostrato di soffrire queste situazioni. Il caso del 2007 citato precedentemente ne è una dimostrazione ma di acqua sotto i ponti ne è passata molta. Ogni Mondiale ha una sua storia, ciò non toglie che gran parte della pressione psicologica, ora, la avrà Lewis, in vetta alla graduatoria ed obbligato a trovare il giusto mix tra l’essere aggressivo e l’essere più razionale. In questo senso, il dover inseguire in Ferrari, paradossalmente, potrebbe rivelarsi un vantaggio.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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