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F1, GP Monza 2017: Ferrari, una sconfitta pesantissima. Mercedes superiore, ma a Singapore ci può essere la rivincita

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36″317. E’ questo il gap della Ferrari di Sebastian Vettel da Lewis Hamilton, vincitore del GP di Monza 2017, 13° appuntamento del Mondiale di F1. Una prestazione sottotono del Cavallino Rampante nei confronti dell’armata delle Frecce d’Argento che con Valtteri Bottas hanno completato la loro doppietta. Un risultato che proietta Lewis in vetta alla graduatoria iridata costruttori a quota 238 punti con 3 lunghezze di vantaggio su Sebastian. Del resto gli uomini in rosso sapevano che il tracciato brianzolo sarebbe stato una brutta bega per la SF70H. Uno score valutato in modo piuttosto seccato dal presidente della scuderia di Maranello Sergio Marchionne che, come riporta l’Ansa, si è lasciato andare dicendo: “Oggi è stato quasi imbarazzante vedere la differenza tra Mercedes e Ferrari. L’obiettivo non cambia per il mondiale piloti e costruttori. Questa non è la Ferrari: bisogna raddoppiare l’impegno. Dobbiamo togliere il sorriso dalla faccia di questi, mi stanno girando un po’ le balle“.

Al di là dell’amarezza del n.1 ferrarista il riscontro era prevedibile. Come ormai è noto da Spa, la “furbata” della Casa di Stoccarda di anticipare l’introduzione della quarta unità, avvalendosi di una limitazione sull’olio da pompare nel motore più favorevole in ambito regolamentare, ha regalato un vantaggio notevole in termini di potenza alle Stelle a 3 punte. In Belgio questa distanza era stata mitigata da una scelta di assetto non ottimale della monoposto tedesca. A Monza il propulsore, però, ha fatto la differenza: le macchine hanno potuto girare con un carico aerodinamico superiore rispetto al Cavallino, costretto invece a usare meno ala per compensare in qualche modo la potenza inferiore. La conseguenza è stata un assetto più instabile e logorante sugli pneumatici. In buona sostanza, viste le difficoltà, l’aver centrato il podio, con tutte queste problematiche, deve essere accolto positivamente.




 

Ora, però, come già avvenuto dopo il GP di Silverstone quando qualcuno si era già lasciato andare ai de profundis, il calendario offre l’occasione al team italiano di riscattarsi. Singapore sembra essere una pista “Pro Ferrari”. Il circuito cittadino asiatico, in teoria, dovrebbe esaltare le qualità della SF70H nel generare un grande carico. Come si era visto infatti in Ungheria, il passo corto è un’arma micidiale su piste così “tortuose”. Tra due settimane, dunque, Seb ha l’opportunità di rifarsi e, galvanizzato dal sostegno ricevuto quest’oggi sul podio, è pronto ad andare a segno come all’Hungaroring.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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