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F1, GP Singapore 2017: Lewis Hamilton in trionfo, le mani sul Mondiale! Incidente Vettel e Raikkonen al via, Ferrari in ginocchio

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Il GP di Singapore rischia di avere deciso anzitempo il Mondiale 2017 di Formula Uno, e non per colpa della pioggia che si manifesta a sorpresa. Questione di pochi metri, un centinaio. Tutto si decide alla partenza, con il contatto che elimina le due Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen e la Red Bull di Max Verstappen. Da quella carambola emerge Lewis Hamilton (Mercedes) che, partendo indietro, evita i guai e sale al comando. Una posizione che non lascerà più, nonostante il pressing di Daniel Ricciardo (Red Bull). Per l’inglese 25 punti pesantissimi anche perchè inattesi, in una corsa nella quale si aspettava di gareggiare in difesa. Il Mondiale ormai lo ha nelle mani. 28 punti di vantaggio a sei gare dalla fine sono un tesoro che non si lascerà certo scappare.

Completano le prime dieci posizioni: un ottimo Carlos Sainz (Toro Rosso), quarto ad una decina di secondi dalla vetta, quindi Sergio Perez (Force India) al quinto posto, un sorprendente Jolyon Palmer (Renault) sesto, Stoffel Vandoorne (McLaren) settimo, Lance Stroll (Williams) ottavo, Romain Grosjean (Haas) nono e Esteban Ocon (Force India) decimo. Non ritirati Felipe Massa (Williams) undicesimo e Pascal Wehrlein (Sauber) ultimo a due giri.

 

LA GARA – Dopo la pioggia intensa della mattinata sembrava che tutto fosse tornato nella norma, ma pochi minuti prima del semaforo verde gli ombrelli si sono riaperti rendendo la partenza assolutamente imprevedibile.  La pista è decisamente bagnata, per cui la decisione dei primi è di prendere il via con le gomme Intermedie, mentre nelle retrovie molti scelgono le Full Wet. Per tutto il gruppo, comunque, le condizioni sono un vero e proprio terno al lotto dato che mai si è corso a Marina Bay con la pioggia nè tantomeno in notturna.

Pronti via ed è subito Safety Car. Il Mondiale 2017 rischia di essersi deciso nella curva 1 del GP di Singapore. Sebastian Vettel non parte in maniera perfetta e Max Verstappen prova a sorprenderlo sulla sinistra. Chi scatta meglio di tutti è, però, Kimi Raikkonen che, mentre prova a superare l’olandese, quest’ultimo lo colpisce, ed entrambi finiscono la loro gara in curva 1, travolgendo anche Fernando Alonso che, tuttavia, riesce a proseguire. Della carambola iniziale ne fa le spese anche Vettel che viene colpito dall’incolpevole compagno di squadra. La sua Ferrari viene danneggiata pesantemente e dopo pochi metri va a sbattere per colpa di un evidente danno al radiatore, perdendo poi tutta la parte anteriore della sua SF70H. Un vero e proprio shock del quale si avvantaggia Lewis Hamilton che prende il comando della gara davanti a Daniel Ricciardo e Nico Hulkenberg.

La gara riparte al quinto giro con Hamilton che allunga su Ricciardo mentre dietro di loro Hulkenberg precede Perez, e Palmer che infila Bottas in curva 1. I tempi sul giro sono alti, dato che il leader del Mondiale gira in 2:05, con i piloti che guidano in maniera circospetta con gomme differenti sull’asfalto bagnato.

In pochi chilometri Hamilton porta il suo margine a 4.5 secondi su Ricciardo che, a sua volta, ne mantiene circa 5 su Hulkenberg, con Perez, Palmer e Bottas più staccati.

All’altezza del nono giro, in concomitanza con l’ennesimo ritiro di Fernando Alonso, abbandonato dalla sua vettura pesantemente danneggiata durante il “botto” in partenza, Ricciardo inizia a guadagnare sensibilmente su Hamilton che accusa problemi alle gomme anteriori. Dopo un momento di crisi, il gap torna ad ampliarsi oltre i 5 secondi, mentre dal terzo posto in poi i distacchi sono abissali. Hulkenberg è a 16 secondi, mentre Perez è oltre i 22, con Bottas che inizia a insidiare Palmer.

La Safety Car torna in pista al giro 11. Daniil Kvyat sbaglia in curva 5 e finisce nelle barriere. Corsa neutralizzata e Ricciardo ne approfitta per andare a montare un nuovo set di Intermedie. Lo imitano tutti gli inseguitori, mentre le Mercedes rimangono fuori.

Si riaprono le dante al giro 15 con Hamilton che tiene dietro Ricciardo e Bottas, risalito grazie ai pit stop, mentre quarto è Sainz e quinto Hulkenberg. Dietro di loro Perez, Palmer, Stroll, Vandoorne e Massa che da il via ad un duello “rusticano” con Magnussen ed Ocon, al limite dell’incidente.

I tempi si abbassano e il leader del GP scende sul piede del 2:01, con Ricciardo distante poco meno di tre secondi, mentre Bottas proprio non è in grado di tenere il ritmo dei due avversari e si stacca metro dopo metro. Appare chiaro che l’inglese, a questo punto, cercherà di aspettare di montare le gomme slick, annullando il vantaggio dell’australiano.

I primi a montare le gomme da asciutto, al giro 25, sono Magnussen e Massa, che provano le UltraSoft. Davanti, invece, Hamilton continua a far segnare giri veloci uno dietro l’altro, costringendo Ricciardo a fermarsi al giro 29 per il suo pit stop. Hamilton rientra nel trentesimo, mantenendo senza alcun patema la vetta della classifica, con ben 12 secondi sul rivale diretto.

Passata la metà gara i distacchi iniziano a congelarsi. Hamilton, a suon di giri sull’1:49, porta a 9 i secondi di vantaggio su Ricciardo, mentre Bottas è ad una distanza abissale (25 secondi). Hulkenberg, quarto è a mezzo minuto dalla vetta, gestendo 8 secondi su un solido Sainz.
 
Ancora Safety Car al giro 39. Marcus Ericsson conclude la sua gara sul ponte in curva 15 e la sua Sauber rimane in traiettoria. Distacchi di nuovo annullati e speranze ravvivate per Ricciardo, mentre Hamilton si lamenta in un team radio per questa scelta che cancella il suo ampio vantaggio.

Vista la lunghezza della gara, che andrà a sforare sicuramente le due ore, non si contano più i giri ma si va a tempo. Si torna a gareggiare a 25 minuti dalla conclusione, con Hamilton che, per l’ennesima volta, riparte senza problemi davanti a Ricciardo, con Bottas terzo davanti a Sainz, Perez, Palmer, Vandoorne, Stroll, Grosjean e Hulkenberg (che si ritirerà pochi giri dopo, favorendo Ocon).

Gli ultimi minuti di gara sono una lunga cavalcata del, sempre più, leader del Mondiale, che prosegue lasciando Ricciardo a debita distanza, con Bottas che acciuffa il podio più per demeriti altrui che per meriti propri. La Mercedes sfrutta le condizioni della pista, con la Red Bull che non è mai apparsa in grado di insidiare la leadership dell’inglese.

ORDINE DI ARRIVO GP SINGAPORE 2017:

1 44 Lewis Hamilton Mercedes + 0″000 57/61
2 03 Daniel Ricciardo Red Bull + 0″000 + 4″6
3 77 Valtteri Bottas Mercedes + 0″000 + 8″3
4 55 Carlos Sainz Toro Rosso + 0″000 + 20″6
5 11 Sergio Perez Force India + 0″000 + 23″7
6 30 Jolyon Palmer Renault + 0″000 + 25″2
7 2 Stoffel Vandoorne McLaren + 0″000 + 29″3
8 18 Lance Stroll Williams + 0″000 + 38″8
9 08 Romain Grosjean Haas + 0″000 + 41″0
10 31 Esteban Ocon Force India + 0″000 + 42″6
11 19 Felipe Massa Williams + 0″000 + 45″2
12 94 Pascal Wehrlein Sauber + 0″000 + 2 giri
13 20 Kevin Magnussen Haas + 0″000 RIT
14 27 Nico Hulkenberg Renault + 0″000 RIT
15 09 Marcus Ericsson Sauber + 0″000 RIT
16 26 Daniil Kvyat Toro Rosso + 0″000 RIT
17 14 Fernando Alonso McLaren + 0″000 RIT
18 05 Sebastian Vettel Ferrari + 0″000 RIT
19 33 Max Verstappen Red Bull + 0″000 RIT
20 07 Kimi Raikkonen Ferrari + 0″000 RIT



 

alessandro.passanti@oasport.it

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