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Formula 1
F1: l’ottimismo di Sebastian Vettel, l’arma in più nella rincorsa iridata
Gli oltre trenta secondi rimediati dalla Ferrari di Sebastian Vettel, giunta terza dietro alla coppia Mercedes Lewis Hamilton/Valtteri Bottas, nel GP d’Italia a Monza, 13° round del Mondiale 2017 di F1, sono stati un colpo durissimo per i tifosi della Rossa che si sarebbero aspettati tutt’altra risposta. L’aver perso così nettamente nell’appuntamento di casa, nel confronto con gli eterni rivali, sta alimentando in queste ore tanto pessimismo circa le sorti di questo campionato.
“E’ finita!”; “Anche stavolta la Ferrari vince il titolo l’anno prossimo”; “Questa macchina è sempre indietro nello sviluppo”. Considerazioni influenzate dal tifo, come è chiaro, a cui si è unito anche il presidente del Cavallino Rampante Sergio Marchionne il quale ha parlato di prestazione imbarazzante. Certo, questo risultato proietta in vetta Lewis Hamilton, con 3 punti vantaggio su Vettel, ma è giusto essere così estremi nei giudizi?
Forse no. Del resto una vettura che a Spa lottava alla pari con le Frecce d’Argento non può essere diventata di punto in bianco una macchina scarsa. Di questo è perfettamente consapevole Vettel, l’unico a conservare un po’ di fiducia guardando alle 7 gare che restano. L’ottimismo di Seb è forte della convinzione di aver tra le mani una vettura competitiva e non può essere di certo una controprestazione, su una pista unica nel suo genere in calendario, a mettere in discussione il lavoro svolto.
La voglia di crederci e lottare è quella che il 4 volte campione del mondo ha manifestato pubblicamente sul podio quando, rivolgendosi alla folla riunitasi, ha espresso tutto il suo compiacimento per il supporto morale, promettendo che il Cavallino arriverà dove merita. Un proposito più che concreto visto che la prossima tappa è a Singapore dove, un paio di stagioni fa, il teutonico si esibì in pole, vittoria e “Cover di Toto Cutugno via radio”.
Vettel, dunque, vuol suonarle ancora una volta ai rivali e, come accaduto in Ungheria, la SF70H dovrà supportare il volere del condottiero, cresciuto a pane e Michael Schumacher. Fasciarsi la testa prima ancora di essersela rotta non serve a nulla perché la partita è ancora lunga.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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