Ginnastica e cultura fisica
Ginnastica Ritmica, Mondiali 2017 – L’Italia risplende d’oro ma il quarto posto grida vendetta. Dominio della Russia, coccoliamoci Agiurgiuculese e Baldassarri
I Mondiali 2017 di ginnastica ritmica che si sono svolti alla Adriatic Arena di Pesaro sono stati letteralmente strepitosi sotto il profilo organizzativo: per la prima volta nella storia, la rassegna iridata dei piccoli attrezzi sbarcava nel nostro Paese e il pubblico ha risposto benissimo con circa 24000 presenze nel corso dei cinque giorni gara, sostenendo le beniamine di casa e le migliori interpreti del circuito.
Dal punto di vista sportivo il tutto si può riassumere in poche parole: dominio totale della Russia che ha vinto tutti gli ori a disposizione tranne uno, quello ai cinque cerchi conquistato con pieno merito dall’Italia. La scuola di riferimento di questo sport ha sbaragliato la concorrenza ancora una volta: tra le individualiste sono esplose definitivamente le stelle di Dina e Arina Averina, micidiali gemelle 19enni che hanno fatto doppietta praticamente ovunque (5 ori e 4 argenti nelle cinque gare in programma, il secondo posto è sfuggito soltanto con le clavette), lasciando le briciole a tutte le rivali. Nelle gare a squadre, invece, da vere Campionesse Olimpiche e del Mondo, hanno zittito tutti nel concorso generale con delle prestazioni davvero da urlo e poi hanno primeggiato anche con le 3 palle / 2 funi.
Gli appassionati si attendevano delle grandissime prestazioni da parte dell’Italia che in parte sono arrivate. Inutile però negare la delusione per la mancata medaglia dell’all-around da parte delle nostre Farfalle, ampiamente accreditate per salire sul podio e speranzose addirittura di far saltare il banco conquistando un’incredibile medaglia d’oro ma che purtroppo sono finite fuori dai piazzamenti che contano per soli 25 millesimi di punto. Il quarto posto ha fatto puntare il dito sulle giurie, ancora una volta: le ragazze di Emanuela Maccarani sono rimaste amareggiate per i punteggi ricevuti, non ritenendoli corretti per quanto si è visto in pedana. Ci si può anche lamentare dell’eccessiva valutazione nei confronti di Bulgaria e Giappone che ci hanno sopravanzato. Purtroppo ci siamo abituati e speravamo che in casa la musica potesse cambiare, invece nella gara più importante, quella olimpica, siamo dovuti rimanere a bocca asciutta.
Il parziale riscatto è arrivato nelle Finali di Specialità (non olimpiche): l’Italia si è laureata Campionessa del Mondo con i 5 cerchi, un risultato davvero eccezionale e soddisfacente anche se non può essere consolatorio per Alessia Maurelli e compagne che puntavano tutto sul concorso generale (giustamente). Riusciamo comunque a conquistare un oro nell’attrezzo singolo (come due anni fa con i 5 nastri a Stoccarda) e, grazie a questo titolo, concludiamo il medagliere al secondo posto dietro alla Russia a cui abbiamo “soffiato” un titolo. Peccato poi per un altro quarto posto nell’esercizio misto. Al termine di una stagione in cui si è vinto tanto in Coppa del Mondo era logico che le aspettative fossero molto elevate.
Questa Nazionale è giovane e ha tutto il futuro davanti a sé: soltanto Maurelli e Centofanti sono reduci dal ciclo di Rio 2016, le altre quattro ginnaste erano debuttanti ai Mondiali e nei prossimi anni possono riprovarci e sognare grandi trionfi perché il talento e i mezzi tecnici sono notevoli. Vedremo se ci sarà ancora Emanuela Maccarani a guidarle perché il coach ha manifestato la volontà di cambiare il proprio ruolo dopo aver vinto di tutto negli ultimi decenni.
Il capitolo individualiste è molto interessante per i nostri colori. Alexandra Agiurgiuculese ha conquistato ben tre Finali di Specialità (un’azzurra non entrava tra le migliori 8 addirittura dal 2003) e ha impressionato in positivo: la 16enne di origini rumene, quarta al nastro, può continuare a lavorare per sognare in grande alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Probabilmente le Averina resteranno imprendibili ma per il bronzo nel generale si può provare a lottare! Milena Baldassarri ha raggiunto l’obiettivo di una finale di specialità e, ad ancora 15 anni, può continuare nel suo percorso di crescita: si parla tanto di Alex ma anche lei ha tutte le carte in regola per volare sempre più in alto e regalarci qualcosa di incredibile.