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MotoGP: ad Aragon lo snodo mondiale? Marc Marquez può allungare, Andrea Dovizioso deve difendersi

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E’ tempo di 14° round, è tempo di Aragon (Spagna). Il grande Circus del Motomondiale, dopo la pioggia di Misano, vola in terra iberica su uno dei tracciati più spettacolari del calendario iridato. Lungo i 5.077 metri conditi da 17 curve, molte delle quali strette e secche, i centauri più veloci del mondo si esibiranno andando a caccia del massimo possibile.

Nella classe regina, in attesa di sapere quel che farà Valentino Rossi, infortunatosi alla gamba destra nel corso di un allenamento (frattura tibia e perone) ed in sella ad una Yamaha R1M a Misano dopo 18 giorni dall’accaduto, le attenzioni del pubblico sono tutte o quasi sul confronto tra Andrea Dovizioso e Marc Marquez. I due alfieri di Ducati ed Honda, a pari punti nella classifica generale (199) con 5 gare ancora da disputare, sono i principali candidati al titolo, senza dimenticarci però di Maverick Vinales, terzo a -16 dalla vetta.

Una situazione che porta a considerare l’appuntamento spagnolo uno snodo importante nella corsa all’iride. Dopo il trionfo sotto la pioggia dell’ultimo weekend italiano, sul circuito dedicato a Marco Simoncelli, Marquez ha riagganciato il Dovi nella graduatoria generale, ottenendo la quarta vittoria stagionale e pareggiando, anche in questo caso, lo stesso score 2017 del pilota della Rossa. Ad Aragon il Cabronçito ha una grande possibilità: la pista aragonese ben si presta allo stile di guida aggressivo del 5 volte campione del mondo, vittorioso l’anno scorso e, in generale, a segno in tre occasioni.

In particolare, la gara dell’anno scorso può dare le maggiori indicazioni. L’approccio di Marc è stato quello dell’abile stratega. Lasciato sfogare Rossi e Vinales in sella alla Suzuki, l’hondista ha cambiato marcia negli ultimi giri, salutando la compagnia ed aggiudicandosi il GP in fuga. Una situazione che potrebbe ripetersi dal momento che il pacchetto nippo-spagnolo è quello che riesce a salvare meglio le gomme Michelin. Lo sa bene Dovizioso e se vorrà essere della partita dovrà marcare stretto il proprio avversario.

Indubbiamente Marquez ora ha anche un vantaggio psicologico dettato dall’ultimo trionfo nel GP di San Marino e su una pista nella quale la Honda ha vinto 4 volte negli ultimi sei anni, considerando anche i podi più alti di Daniel Pedrosa (2012) e Casey Stoner (2011), le chance per ritrovarsi al vertice da solo sono molte.



 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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