Per scoprire quote, pronostici, bonus, recensioni bookmaker su scommesse sportive e molto altro su sport betting è possibile consultare la nostra nuova sezione dedicata alle scommesse online
MotoGP
MotoGP, GP Aragon 2017: Valentino Rossi scopre la gamba infortunata e spegne le illazioni social
“È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio“. Erano queste le parole utilizzate da un certo Albert Einstein ed ogni giorno, anche per motivi davvero futili, se ne ha una conferma. Il ritorno di Valentino Rossi, così anticipato rispetto alla gravità del suo infortunio, ha stupito tutti. Una frattura di tibia e perone alla gamba destra prefigurava tempi di recupero ben più lunghi. E invece, nel 14° round del Mondiale 2017 di MotoGP ad Aragon, il campione di Tavullia è tornato, a poco più di 20 giorni dal suo infortunio, per volersi testare e fare, a suo modo, fisioterapia con la Yamaha M1.
Un modo curioso per recuperare da un guaio fisico di questa portata ma forse l’unico per raggiungere il top della forma in vista delle prossime gare. Un rischio, o meglio, un grande rischio perché un’eventuale scivolata o caduta potrebbe aggravare le condizioni. Il venerdì era il giorno delle decisioni: correre o non correre? Le prove libere, concluse al 18° e 20° posto, hanno dato esito positivo e Vale si è convinto che si può fare.
Un atto di coraggio che da appassionati, qualunque siano le preferenze, andrebbe riconosciuto. Duole ammettere, però, che non è così. Nelle ultime ore, soprattutto via social, l’arto del 46 è diventato oggetto di dibattito quasi esistenziale nel quale alcuni hanno messo in discussione la veridicità del danno, non credendo ad un rientro lampo ed adducendovi motivi “pubblicitari”. Un modo per incassare, per dirla in poche parole.
Una storia che, poi, è giunta all’orecchio del campione di Tavullia e, tra una risata e un “Ragazzi…pensatela come volete”, ha scoperto la gamba in cui sono evidenti i segni dell’operazione subita.
Si può chiudere qui dunque? Lo si spera, perché forse di considerazioni evitabili se ne sono fatte tante, molte delle quali mosse da antipatia. Rossi, se scorriamo il libro dei ricordi motociclistici, non è certo l’ultimo a rendersi protagonista di imprese del genere nel motorsport ma mai nessuno si è sognato di andare a dire a Jorge Lorenzo ad Assen nel 2013 (frattura della clavicola, operazione e in pista dopo 36 ore), per esempio, che stesse “scherzando”. Un vero peccato…
giandomenico.tiseo@oasport.it
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
FOTOCATTAGNI