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MotoGP, Mondiale 2017: le cinque risposte che dovrà darci il GP di Aragon

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Dal ritorno di Valentino Rossi, alla lotta per il titolo mondiale. Si annuncia un fine settimana incandescente in MotoGP, che sbarca al Motorland di Aragon per il quattordicesimo appuntamento stagionale. Mancano solamente cinque gare alla conclusione di questo avvincente 2017, per cui andiamo ad analizzare tutti gli spunti di questa gara in terra iberica.

1) In che condizioni sarà Valentino Rossi?

La risposta ufficiale l’avremo in giornata, dopo le ultime visite di idoneità medica, ma Valentino Rossi è pronto a correre ad Aragon. Una vera e propria impresa per il “Dottore” se si pensa che ha riportato la frattura di tibia e perone solamente tre settimane or sono. Un rientro rapidissimo, nel quale ha bruciato le tappe, che rappresenta l’ennesima perla di una carriera impareggiabile. A questo punto, però, bisognerà capire in che condizioni sarà Valentino Rossi, dato che un infortunio simile non può certo essere recuperato al 100% in così poco tempo. Oggettivamente, se riceverà l’idoneità, dovrà centellinare lo sforzo, specialmente nelle sessioni di prove libere. Il pesarese, gioco forza, non potrà essere a lungo in pista (la gamba viene sollecitata parecchio) e dovrà guidare con grande attenzione. Un’altra caduta potrebbe essere davvero pesantissima. Pochi stint ben mirati (con l’aiuto della telemetria di Maverick Vinales) per presentarsi al meglio in vista di qualifiche e gara. Già questo è un successo. Tutto quello che arriverà per il nove volte campione del mondo sarà assolutamente guadagnato.

2) Da che parte si sbilancerà la lotta al titolo?

Non è ancora dato sapersi come sarà il GP di Aragon, ma una certezza l’abbiamo: saranno sparigliate le carte in tavola in cima alla classifica. Uno tra Andrea Dovizioso e Marc Marquez, appaiati a quota 199, a meno di clamorose battute d’arresto, andrà a guidare il Mondiale, con Maverick Vinales, attardato di 16 punti, spettatore interessato. Il rientro alle gare di Valentino Rossi sarà la maggiore variabile del weekend, dato che il numero 46 è staccato di 42 punti dalla coppia di testa e la sua rimonta non appare per niente semplice.

3) Maverick Vinales saprà inserirsi nel duello di testa?

16 punti di ritardo non sono pochi, ma non sono nemmeno un divario incolmabile. Maverick Vinales, dunque, cercherà di ribadire le sue chance di titolo anche ad Aragon una pista sulla quale ha vinto in una sola occasione (nel 2014 in Moto2) e dove un anno fa ha concluso in quarta posizione. Dopo un avvio di stagione nel quale il pilota di Figueres sembrava di un altro pianeta, è arrivata una inesorabile discesa. Quattro mesi senza successi sono la conferma di un momento di forma opaco che, tuttavia, sembra essersi invertito nelle ultime uscite. Il secondo posto di Silverstone, e il quarto di Misano (dopo aver centrato la pole sull’asciutto) hanno ribadito che il portacolori della Yamaha stia ritrovando il giusto feeling con la sua M1 proprio in vista del rush finale. Mai dire mai per Vinales..

4) Quale compagno saprà rendersi più utile?

Se fino a qualche giorno fa pensavamo che la lotta al titolo fosse racchiusa in tre piloti, con il ritorno in pista di Valentino Rossi non possiamo che allargare il gruppo a quattro (anche se il “Dottore” ha ormai un fardello di 42 punti di distacco dalla vetta). Se Andrea Dovizioso e Marc Marquez hanno due compagni che non hanno più nulla da chiedere a questa stagione, Maverick Vinales avrà al suo fianco un Rossi che potrebbe togliere punti pesanti ai suoi rivali dato che è ancora in lizza per il titolo. In casa Ducati sappiamo che la prima punta è Dovizioso ma è difficile pensare che Lorenzo gli possa dare una mano, per due motivi: in primo luogo perchè non è quasi mai nelle prime posizioni per colpa di una scarsa competitività, in secondo luogo perchè non è credibile che gli faccia troppo piacere dare una mano ad un compagno di box che ha uno stipendio nettamente inferiore al suo. Proprio lui, che era stato chiamato per portare la scuderia di Borgo Panigale al titolo. Per il maiorchino sarebbe uno smacco notevole. In casa Honda, invece, tutto sembra apparecchiato nella giusta maniera. Marquez cercherà il trionfo davanti al proprio pubblico con il suo fidato scudiero Pedrosa che ad Aragon è sempre andato bene e che concretamente potrebbe arrivare a sua volta sul podio.

5) Continuerà l’egemonia spagnola ad Aragon?

Dopo le prime due edizioni vinte da Casey Stoner nel 2010 e 2011 (la prima in Ducati, la seconda con Honda) le cinque successive sono state un monopolio spagnolo. Daniel Pedrosa nel 2012, quindi Marc Marquez nel 2013 e nella scorsa stagione, con la doppietta di Jorge Lorenzo nel 2014 e 2015. Aragon è una delle piste più “casalinghe” del Mondiale. Nelle altre piste spagnole (Jerez de la Frontera e Barcellona) qualche successo italiano è arrivato negli ultimi anni, mentre al Motorland gli spagnoli dominano. Per fare un rapido calcolo, nei 21 GP disputati nelle tre classi, ben 15 sono andati a piloti iberici (con due triplette nel 2012 e 2013) e due soli italiani in grado di salire sul gradino più alto del podio: Romano Fenati nel 2014 in Moto3 e Andrea Iannone in Moto2 nel 2010. Sarà complicato ripetersi in MotoGP per il pilota di Vasto, per cui tutte le nostre speranze sono sulle spalle di Andrea Dovizioso, Valentino Rossi e Danilo Petrucci.




alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lorenzo Di Cola


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