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Tennis, ATP San Pietroburgo 2017: Fabio Fognini crolla alla distanza in finale contro Damir Dzumhur. Azzurro ko in tre set
Un vero peccato per Fabio Fognini e il tennis italiano l’esito della finale dell’ATP di San Pietroburgo (Russia). L’azzurro, testa di serie n.3 del torneo, è stato sconfitto dal bosniaco Damir Dzumhur 3-6 6-4 6-2 in 1 ora e 56 minuti di gioco. Il ligure ha risentito, forse, anche un po’ fisicamente della vittoria in semifinale contro il n.13 del mondo Roberto Bautista-Agut, calando fisicamente dalla fine del secondo set in avanti. Per il n.55 del mondo è il primo successo nel circuito ATP ed anche la prima vittoria contro Fognini visto che gli altri due match si erano conclusi in favore dell’italiano sulla terra rossa di Umago (Croazia).
Nel primo set la partenza di Fabio è ben augurante. Dopo essersi costruito e mancato una palla break nel game d’apertura e salvato 2 break point nel successivo, il tennista di Arma di Taggia mette in mostra il suo repertorio strappando il servizio al rivale. Il n.29 del ranking sembra essere ben presente sia fisicamente che mentalmente, comandando lo scambio con il dritto e facendo correre a vuoto Dzumhur. Grazie anche ad ottime percentuali di resa alla battuta, oltre il 70% dei punti ottenuti con la seconda, il tennista nostrano gestisce il confronto, dovendo annullare due break nel nono game ma chiudendo sul 6-3.
Nel secondo parziale l’efficacia al servizio dell’italiano scende al di sotto del 60% dando modo alla risposta del bosniaco di essere più incisiva. Un andamento che si traduce in break nel quinto game quando il 25enne di Sarajevo va avanti 3-2. Per fortuna di Fabio, il suo polso è sempre un bel vedere ed è grazie al suo tocco sopraffino che il controbreak arriva immediatamente (3-3). Si va avanti a strappi e l’azzurro, con il passare dei minuti, appare sempre più fermo sulle gambe. E’ quello che accade nel nono gioco quando Dzumhur conquista il 2° break del set, concludendo la frazione sul 6-4 in proprio favore.
Si va al terzo set e Fognini rimane in cmp solo per onor di firma: non appena lo scambio supera i 6 o 7 tiri, l’errore arriva puntuale al pari del break in apertura. Ci prova Fabio, con il suo braccio, ma la benzina è finita ed il modo in cui gioca il settimo e l’ottavo gioco sono rappresentativi di tutto il suo disagio. Sul 6-2 dunque la partita va in archivio mestamente.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: profilo twitter Fit