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Tennis, US Open 2017: assenze e tabelloni sfalsati, ma trionfo meritato per Nadal
Gli US Open 2017 non verranno certamente ricordati tra gli Slam più belli. Un torneo condizionato dalle tante assenze e da un clamoroso errore da parte dell’organizzazione, che ha portato ad una finale dall’esito scontato. Alla fine ha trionfato Rafael Nadal ed è stata una vittoria meritata per il numero uno del mondo, che ieri notte ha sconfitto nettamente in tre set il sudafricano Kevin Anderson.
È stato forse lo Slam dei sedici conquistati piú semplice da vincere per il maiorchino, che non ha mai affrontato un giocatore tra i primi venti della classifica mondiale. Non bisogna fare, peró, una colpa di questo a Nadal, che sul campo ha dimostrato di essere tornato il dominatore degli anni passati. Nella finale di ieri Rafa ha mostrato anche notevoli miglioramenti al servizio, lasciando pochissimi punti all’avversario nei propri turni in battuta (Anderson è arrivato ai vantaggi solo una volta in tutta la partita).
Come detto, il torneo, peró, é stato clamorosamente falsato da un grave errore da parte degli organizzatori. Il ritiro di Andy Murray a due giorni dall’inizio degli US Open ha portato ad una rivoluzione totale del tabellone, ma incredibilmente si è deciso di trasformare Marin Cilic e non Roger Federer nella testa di serie numero due. Il risultato è stato che il croato, non in perfette condizioni, è uscito subito e si è creata tra parte alta e bassa una differenza di livello incredibile, con quasi tutti i giocatori più forti rimasti nella sopra e le sorprese sotto.
Anche questi US Open hanno confermato comunque il ritorno al passato. È stato il 2017 di Rafa Nadal e Roger Federer, che si sono distribuiti a vicenda gli Slam e che hanno riacceso una storica rivalitá. Con Murray e Djokovic out e con le nuove leve ancora troppo acerbe, il palcoscenico se lo sono presi i due grandi rivali e tra qualche mese in Australia il copione potrebbe essere ancora lo stesso
Di Andrea Ziglio