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Tiro a volo, Mondiali 2017: l’Italia domina il medagliere e si conferma indiscussa potenza egemone

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Si sono conclusi ieri a Mosca i Mondiali di tiro a volo. È stata un’edizione straordinaria per l’Italia che, dopo i fasti di Rio de Janeiro, ha addirittura migliorato il proprio score. L’obiettivo iniziale era quello di confermarsi nell’elite mondiale della disciplina, pur conoscendo l’imprevedibilità e l’incertezza di gare dove a fare la differenza può essere fatta, spesso, un solo piattello su oltre cento.

Jessica Rossi nel trap femminile, Daniele Resca nel trap maschile e Gabriele Rossetti nello skeet sono stati i tre alfieri azzurri che hanno conquistato la medaglia d’oro individuale, oltretutto in tre specialità olimpiche, pur partendo con pronostici molto diversi fra loro. Se per Rossetti il bronzo mondiale di due anni fa, l’argento europeo di Baku di luglio e soprattutto il titolo olimpico di Rio proiettavano l’azzurro fra i favoriti – se non il favorito numero uno – della vigilia, lo stesso non si può dire per Rossi e Resca. Gabriele ha, infatti, condotto una gara, di fatto, mai in discussione: entrato in finale con il miglior punteggio l’azzurro ha sbagliato solo quattro piattelli su 60, confermando il proprio valore e la capacità di farsi trovare pronto negli appuntamenti importanti.

Jessica era in cerca del riscatto, dopo quattro anni lontani dai livelli – altissimi – a cui ci aveva abituato nel quadriennio 2009-2013, anni in cui l’emiliana ha conquistato due titoli mondiali (2009, 2013) e soprattutto una vittoria olimpica a Londra 2012 che è ancora negli occhi di tutti, per via di quel 99/100 che costituì il record mondiale della disciplina. Negli occhi degli appassionati, ora, Jessica ha impresso un’altra gemma dorata: la rimonta epica condotta sull’australiana Skinner nella finale dei Mondiali di Mosca è già da consegnare agli annali.

Per Daniele Resca è invece arrivata la consacrazione individuale. L’azzurro non era tra i favoriti della vigilia, al contrario dell’altro italiano Giovanni Pellielo, ma ha condotto una gara quasi perfetta, balzando in testa fin dai primi piattelli, e portando il proprio vantaggio, a tratti, sui quattro piattelli dal primo inseguitore. L’azzurro ha dato una grande manifestazione di forza, fermezza e determinazione, vincendo anche la tensione che, come da lui stesso dichiarato, lo aveva frenato nei momenti topici della carriera. Ora c’è da scommettere che per il 31enne centese si apra una nuova fase della carriera in cui, dopo aver rotto il ghiaccio con questo oro iridato, potranno arrivare altri successi di spessore.

L’Italia ha vinto, inoltre, il medagliere della manifestazione: nove ori, sei argenti e due bronzi per un totale di diciattesette medaglie proiettano il Bel Paese davanti a tutti, staccando USA e Russia. Questo risultato è stato possibile grazie anche alle medaglie a squadre, con l’italia che ha vinto l’oro trap maschile, nel double trap e nello skeet maschile, l’argento nello skeet femminile e il bronzo nel trap femminile, oltre al bronzo conquistato dalla coppia Katiuscia Spada-Tammaro Cassandro nella gara mista a squadre di skeet. All’Italia va anche il medagliere olimpico, con tre medaglie tutte del metallo più prezioso.

I successi dei senior, inoltre, sono stati accompagnati dall‘exploit degli juniores. Maria Lucia Palmitessa è stata la punta di diamante della spedizione con la sua medaglia d’oro nel trap, mentre Matteo Marongiu e Elia Sdruccioli hanno conquistato l’argento individuale rispettivamente nel trap e nello skeet. A questre tre medaglie, va aggiunto lo splendido bronzo di Elena Ghilarducci nel trap. L’Italia, dunque, ha sia il presente che il futuro assicurati: il tiro a volo, anche nei prossimi anni, è destinato a parlare la nostra lingua.

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Foto: Fitav

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