Seguici su

Tony Cairoli e la Leggenda del Motocross: un Leone Indomabile riscrive la storia d’Italia. Che Campione del Mondo

Pubblicato

il

Siamo al cospetto di un autentico predestinato, un fenomeno assoluto, un fuoriclasse indomabile, un Leone delle due ruote, uno Squalo del motocross che da un decennio dipinge linee incontenibile e azzanna gli avversari durante delle cavalcate trionfali da vero Re. Tony Cairoli lo ha rifatto, ha combinato di nuovo una delle sue magie, scintilla ancora nel firmamento di fango e sabbia, è ancora il più grande di tutti.

Semplicemente Campione del Mondo, il titolo che il 31enne di Patti ama di più nella sua vita, un appellativo che si è conquistato sul campo per la nona volta in carriera, addirittura la settima nella classe regina. Il siciliano ha semplicemente riscritto la storia del suo sport, ha fatto letteralmente godere l’Italia regalando successi a cui non eravamo abituati, facendosi largo in un’epoca caratterizzata dalla presenza di Sua Maestà Valentino Rossi, oggi raggiunto come numero di titoli mondiali (anche se naturalmente parliamo di due settori totalmente differenti delle due ruote).

Nelle ultime due stagioni Cairoli aveva dovuto cedere il passo a Romain Febvre e Tim Gajser, pagando anche qualche problema fisico ma non appena è tornato in piena forma ha subito iniziato a dominare e a dettare legge, ribadendo che il suo polso è davvero unico e inimitabile. Il fuoco sacro dei motori arde dentro di lui e ora, dopo aver vinto ben 83 gare, punta al mitologico record di Stefan Everts, il belga capace di conquistare dieci titoli iridati in carriera, il più vincente di tutti i tempi, davvero un’icona per chi ama questo sport.

In sella alla sua KTM, a cui ha giurato fedeltà eterna (non dimentichiamoci che prima gareggiava per la Yamaha con cui si impone in due Mondiali MX2 e vinse il primo titolo in MX1 nel 2009), ha dominato l’intera stagione e soltanto la matematica ha tenuto aperto i conti prima dell’appuntamento di Assen: davvero Cairoli è stato imprendibile, ha vinto sei Gran Premi e nove gare, un mostro di bravura e di talento, un uomo che diventa leggenda giorno dopo giorno. E non è ancora finita, “Minchia che spettacolo” come adora dire lui stesso.

 

(foto Valerio Origo)




 

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità