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Volley, Europei 2017 – Il fallimento dell’Italia: delusione totale, Nazionale lontana dai vertici. I problemi degli azzurri

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L’Italia ha concluso al quinto posto gli Europei 2017 di volley maschile, terminando la propria corsa ai quarti di finale dove è stata letteralmente presa a schiaffi dal Belgio, squadra discreta e generosa (poi quarta) ma che era tutt’altro che imbattibile da parte della nostra Nazionale. Siamo invece spariti letteralmente dal campo non riuscendo mai a contrastare i nostri avversari, venendo spazzati via in poco più di un’ora di non gioco (imbarazzante il 25-11 del secondo set).

Ci eravamo presentati in Polonia a fari spenti, ci abbiamo anche creduto fino in fondo sperando che davvero il gruppo si fosse cementato a Cavalese, abbiamo sperato che le vittorie sofferte su Slovacchia, Repubblica Ceca e Turchia fossero il viatico per qualcosina in più ma purtroppo l’Italia si è sciolta come neve al sole, dimostrandosi purtroppo non all’altezza dei massimi livelli, mancando di lucidità, cattiveria, aggressività, personalità, tecnica.

 

Non avevamo un leader in campo: Filippo Lanza, Simone Giannelli e Luca Vettori si sono eclissati nel momento più importante. L’Italia non ha trovato la stella che potesse guidarla nei momenti più complicati, non ha avuto il fiato e si è fatta schiacciare dal muro avversario, faticando tantissimo in ricezione e non mettendo mai giù il pallone. In precedenza era arrivata anche la sconfitta contro la Germania di Andrea Giani che è poi arrivata fino in fondo.

Sono tanti i problemi di questa Italia. Si parla indubbiamente delle assenza di Juantorena e Zaytsev rispetto alla formazione che ha vinto l’argento alle Olimpiadi di Rio 2016, la carenza di un reparto di schiacciatori convincente, le difficoltà dei giovani di trovare spazio nelle squadre di SuperLega e dunque di poter crescere per poi entrare in Nazionale. Vettori non è mai andato in serie come si chiede a un opposto, Giannelli ha brillato a tratti ma poi in cabina di regia ha stentato quando il pallone scottava, Lanza era il leader carismatico in campo ma quando contava non c’è stato, Antonov ha dimostrato solo a tratti di poter essere adatto a questi livelli, Piano ha murato praticamente solo in una partita in coppia con la novità Daniele Mazzone.

Dopo tre medaglie consecutive (due argenti nell’era Berruto e il bronzo di due anni fa) chiudiamo fuori dal podio come era successo soltanto altre due volte dal 1989 a oggi. La nostra pallavolo non è in salute e il futuro non è certamente roseo: bisogna trovare delle soluzioni per non rimanere troppo indietro in un panorama globale che continua a evolversi. La nostra stagione era iniziata con l’ultimo posto in World League (peggior risultato della storia), passa da un Europeo sottotono e ora si concluderà con la Grand Champions Cup in programma settimana prossima.




 

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