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Volley, Europei 2017 – Italia, una squadra di Serie B senza Zaytsev e Juantorena? Quante difficoltà e l’eliminazione ai quarti è cocente

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L’Italia è stata severamente eliminata dagli Europei 2017 di volley maschile, sconfitta dal Belgio ai quarti di finale. Un pesantissimo 3-0 per opera dei Red Dragons ha rispedito a casa la nostra Nazionale, incappata in una brutta serata ma che comunque ha faticato a esprimersi a buoni livelli durante questa stagione: le vittorie maturata contro Slovacchia, Repubblica Ceca e Turchia, dopo il ko contro la Germania, ci avevano fatto ben sperare ma evidentemente non erano lo specchio migliore di un gruppo che ha mancato la serata più importante della rassegna continentale, quella che avrebbe spalancato le porte verso la semifinale e la zona medaglie.

Un anno fa l’Italia saliva sul secondo gradino del podio alle Olimpiadi di Rio 2016 dopo aver perso la finale contro il Brasile al Maracanazinho. Oggi conclude gli Europei al quinto posto (la riclassificazione delle perdenti ai quarti di finale ci premia rispetto alle altre eliminate grazie ai maggiori punti ottenuti nel girone) e con tanti punti interrogativi sul presente e sul futuro. A cosa è dovuto questo calo prestazionale? La risposta più immediata, quella che il tifoso medio si è già dato dopo la debacle di ieri sera è soltanto una: l’assenza di Ivan Zaytsev, Osmany Juantorena ed Emanuele Birarelli.

Metà della squadra che aveva emozionato durante la rassegna a cinque cerchi non era presente in Polonia e questo ha sicuramente spostato tutti gli equilibri. Ieri è mancata la personalità, è mancato un trascinatore che ci tirasse fuori dalle difficoltà, non era presente il giocatore simbolo e di riferimento che ti risolve certi momenti: Filippo Lanza e Simone Giannelli purtroppo non si sono rivelati all’altezza. Se lo Zar, la Pantera e lo storico capitano fossero stati presenti, sarebbe cambiato qualcosa? Sicuramente ci saremmo presentati con maggiori possibilità, saremmo state tra le favorite, avremmo giocato in maniera differenza.

Quella che è scesa in campo durante l’ultima settimana tra Stettino e Katowice, è stata purtroppo un’Italia di seconda fascia che a livello internazionale ha pagato diversi limiti tecnici, tattici e mentali. Un quadrato Belgio (ottima formazione ma non trascendentale) è bastato per mettere in ginocchio la nostra Nazionale dal passato glorioso e che non scendeva dal podio continentale da tre edizioni (due argenti nell’era Berruto e bronzo due anni fa sempre con Blengini).

Juantorena aveva già dichiarato di volersi prendere un anno sabbatico per riposarsi dopo delle stagioni tiratissime, cogliendo anche l’occasione per sposarsi. Birarelli è purtroppo alle prese con dei problemi fisici e chissà se lo rivedremo ancora in azzurro. Poi il noto caso Zaytsev, i problemi con le scarpe (chissà come è andata davvero), l’esclusione dalla Nazionale, polemiche a non finire. Un pezzo dopo l’altro ci siamo trovati a fare i conti con una nuova Italia che ha provato a ricostruirsi ma non ci si improvvisa squadre di alto livello durante un mese di raduno. Il Belgio ne è la prova: buone individualità (Deroo, Van Den Dries, Van De Voorde, Verhees), nessuna stella, ma un lavoro prolungato insieme, qualificazione ai Mondiali 2018 e prima semifinale europea della storia.

Il prossimo anno ci sono i Mondiali in Italia. Come cambierà la nostra Nazionale? Saremo nuovamente competitivi? Dipenderemo ancora dai soliti noti?




 

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