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Volley, Europei 2017 – La lezione della Russia: squadra giovane, grandi talenti, trionfo del futuro. Andrea Giani ci prova, tra i CT più forti al Mondo! Polonia e Francia flop
La Russia non si era presentata agli Europei 2017 di volley maschile con tutti i favori del pronostico, era in seconda fila alle spalle della Francia Campione in carica e della Polonia padrona di casa, appaiata alla fortissima Serbia. Partendo sostanzialmente dalla quarta piazza in una ipotetica griglia di partenza, i ragazzi di Shlypanikov hanno meritatamente trionfato al termine di una cavalcata imperiale che è andata ben oltre le più rosee aspettative della vigilia. Presentatatisi in finale senza aver nemmeno perso un set, è stato necessario il tie-break per avere ragione dell’agguerritissima Germania, al primo atto conclusivo della sua storia.
Il meritato successo della Russia, il secondo della storia dopo quello del 2013 e dopo aver perso anche tre finali (non contiamo le statistiche inerenti all’URSS, la squadra più vincente di tutti i tempi), apre indubbiamente moltissime riflessioni. I detrattori sottolineano il fatto che il loro cammino è stato relativamente semplice e che non hanno affrontato Serbia, Polonia e Francia, cioè le altre big annunciate: non è certamente colpa loro se biancorossi e galletti sono stati massacrati nei playoff e gli slavi si sono fatti rimontare dallo 0-2 in semifinale. Le partite di Mikhaylov e compagni sono state vinte nettamente (doppio 3-0 alla Slovenia, nitido 3-0 alla Bulgaria e passeggiata sulla Spagna), segno comunque di una supremazia di gioco schiacciante anche se tutti avremmo voluto vederli all’opera con le altre presunti grandi.
Gli elogi vanno però a una Nazionale che ha saputo rialzarsi dalle deludenti Olimpiadi di Rio 2016 (concluse senza medaglie da Campioni in carica), ha affrontato un importante ricambio generazionale, ha sfruttato la World League per costruire una squadra eccellente e si è subito imposta. Lo schiacciatore Volkov, i centrali Kurkaev e Vlasov, il martello Kliuka hanno tra i 22 e i 24 anni (e aggiungiamoci l’altro centrale Volvich che ha 27 primavere): o sono titolari oppure sono entrati e hanno fatto la differenza. La Russia riparte proprio da qui, da un bacino ampissimo e che è subito pronto per fare la differenza ai massimi livelli: l’Italia dovrebbe dare una sbirciata…
La differenza l’ha poi fatta un monumentale Maxim Mikhaylov, premiato giustamente come MVP del torneo, uno dei migliori opposti al mondo che non si è mai tirato indietro e che ha sempre detto la sua nei momenti caldi in diagonale con Grankin o Butko (il fatto che possano cambiare palleggiatore è emblematico). Non dimentichiamoci che Muserskiy è rimasto a casa e questo la dice davvero tutta. Un plauso anche a Sergio Busato che da assistant ha trionfato nuovamente con la Russia come aveva fatto alle Olimpiadi di Londra 2012 accanto ad Alekno.
Andrea Giani questa volta ha davvero sfiorato l’impresa: battere questa Russia alla guida della Germania sarebbe stato davvero stellare. Purtroppo non ci è riuscito ma il Giangio, pilastro della Generazione dei Fenomeni, ha dimostrato ancora di essere uno dei migliori CT in circolazione anche se ha perso la seconda finale consecutiva agli Europei (due anni fa la sua Slovenia crollò contro la Francia). Comunque è un mago: ha portato due Nazionali dove non erano mai arrivate (i tedeschi e gli sloveni non avevano mai vinto medaglie continentali).
Ha rivoltato la squadra che ha iniziato a guidare soltanto quest’anno ma è evidente quanto questo risultato sia dovuto a Georg Grozer, oppostone protagonista tre anni fa del bronzo mondiale e rientrato all’ultimo minuto proprio per questi Europei. Un mese fa i tedeschi hanno mancato la qualificazione ai Mondiali 2018 senza di lui (perdendo contro Belgio e addirittura Spagna), ora sono vicecampioni d’Europa: i risultati parlano da soli. Bravi anche gli schiacciatori Chris Fromm e Denys Kaliberda (gente da SuperLega), splendido il palleggiatore Lucas Kampa, bellissima rivelazione i centrali Krick e Boehme che possono avere una fulgida carriera.
La Serbia era tra le grandi favorite della vigilia e con un roster inverosimile (Atanasijevic, Luburic, Lisinac, Kovacevic, Petric, Podrascanin, Stankovic) si è fatta rimontare dalla Germania in semifinale, accontentandosi poi del bronzo battendo il Belgio, grande rivelazione del torneo che si è sbarazzato di una spentissima Italia (ne abbiamo già parlato diffusamente).
Flop della Polonia guidata da Fefé De Giorgi (rischio esonero): eliminati ai playoff per opera della Slovenia, i Campioni del Mondo hanno mandato in crisi una Nazione intera che voleva festeggiare ancora una volta. La Slovenia è stata spazzata via dalla Russia ai quarti di finale ma, vista l’assenza di Cebulj, può ritenersi più che soddisfatta.
La sorpresa negativa è stata ovviamente la Francia che da Campione d’Europa in carica e grande favorita della vigilia si è arresa ai playoff contro la Repubblica Ceca: Earvin Ngapeth era acciaccato ma è un tonfo che davvero non si può spiegare. La Bulgaria di Tsvetan Sokolov è arrivata fino ai quarti di finale poi si è schiantata contro la Russia ma oggettivamente era impensabile fare di più.
(foto CEV)
Nany74
4 Settembre 2017 at 16:32
A me sarebbe piaciuto troppo vedere la Germania battere quei quattro spocchiosi di russi, a parte Mikhailov, di cui ho il massimo rispetto!! Come avevo previsto il “mattacchione” di Volkov ci ha messo poco a far incazzare Grozer…..quando ho visto il tedesco avvicinarsi alla rete mi sono detto: “Speriamo non gli stacchi la testa per provare un servizio…..”. Bravi comunque i tedeschi e un applauso in più a Giangio!!!