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Volley, Grand Champions Cup 2017 – i top&flop della competizione: riscatto Italia, deludono Francia e USA

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Si è conclusa oggi la Grand Champions Cup 2017 in Giappone con la vittoria del Brasile, l’argento dell’Italia e il bronzo dell’Iran.
Vediamo i promossi e bocciati di questo torneo.

TOP

Brasile – i campioni olimpici in carica non tradiscono le aspettative e ottengono l’ennesima vittoria nel loro palmares scintillante. La squadra allenata da Dal Zotto vince questo torneo dal 2005, uno strapotere dimostrato sul campo con una formazione che funziona in tutti i suoi fondamentali: Bruno è una certezza in cabina di regia, è il capitano di questa squadra e in ogni evento fa sfoggio delle sue qualità. La sua intelligenza di gioco e l’intesa con i compagni gli permette di smarcarli e di variare il gioco, rendendolo veloce e imprevedibile. Lucas, nominato miglior centrale, si è sempre fatto trovare presente, sia a muro, sia coi primi tempi e i tabellini lo vedono sempre grande protagonista nelle vittorie del suo team, affiancato da Mauricio Souza. Gli attaccanti Mauricio Borges e Ricardo Lucarelli (nominato MVP) hanno sempre grandi percentuali e l’opposto Wallace ha risolto molte situazioni. Su 5 partite ne hanno vinte 4, sconfitti solo dall’Italia che può essere orgogliosa di questo dato.

Italia – Gli azzurri ottengono un preziosissimo secondo posto, importante sia come risultato sia per il morale. Dopo la delusione europea hanno dimostrato di avere comunque svolto un buon lavoro di preparazione quest’estate e di essere un gruppo di valore, hanno perso soltanto la prima partita della manifestazione, contro l’Iran e sono riusciti invece a vincere tutte le altre battendo anche gli avversari sulla carta più temibili come il Brasile e gli Stati Uniti. I ragazzi di Blengini questa volta non hanno fatto sentire la mancanza dei grandi assenti, esprimendosi al loro meglio. Giannelli è stato scelto come miglior palleggiatore e in effetti la sua distribuzione di gioco è stata sempre precisa e importante è stato anche il suo apporto a muro e in battuta. Si è confermato anche Colaci: il nostro libero, impiegato in difesa, è stato prezioso per fare ripartire il gioco e ha dato solidità al reparto. Rispetto all’Europeo un rendimento di livello molto più alto si è avuto dagli sciacciatori: Lanza e Antonov avevano sofferto troppo, ma in questo torneo sono tornati a mettere giù tanti palloni così come Vettori, top scorer del torneo. Premiato come miglior centrale Matteo Piano, che ha giocato molto bene a muro insieme a Mazzone, un jolly anche in battuta. Questo argento non cancella i passi falsi compiuti, ma rappresenta un ottimo punto di partenza per guardare al futuro.

 

FLOP

Francia – la vittoria in World League quest’estate aveva lasciato presagire un momento di grande forma, invece anche la squadra di Tillie è uscita agli ottavi agli Europei, troppo presto per il valore della squadra. Il riscatto doveva avvenire in questa Grand Champions Cup e invece non è successo. Complici le assenze di due uomini fondamentali come Ngapeth e Le Roux, la Francia ha raccolto una sola vittoria contro il Giappone, la formazione più debole, vincendo soltanto 6 set in 5 partite. Tillie ha provato a cambiare la formazione in corsa più volte sostituendo l’opposto Boyer con Patry, ma anche Bultor al posto di Le Goff al centro e schierando Tillie come libero invece di Grebennikov, ma il risultato non è cambiato. Adesso per i transalpini non resta che sperare nel ritorno dei loro elementi migliori, che possano dare una scossa e aiutare la squadra a esprimersi su livelli di gioco più alti.

Stati Uniti – Anche gli USA tornano delusi dalla trasferta in Giappone. Per loro ci si aspettava almeno un piazzamento sul podio e invece si sono dovuti accontentare di un quarto posto che sta stretto. Gli americani hanno vinto solo due partite, mentre sono usciti sconfitti contro Brasile, Italia e Iran, ovvero le squadre che sono andate a medaglie. Non sono bastati gli attacchi di Matthew Anderson, il quarto marcatore del torneo, premiato anche come miglior opposto del Dream Team, perché i suoi compagni non hanno reso allo stesso modo. In difficoltà soprattutto il reparto dei centrali con Holt e il capitano Smith che non sono stati abbastanza efficaci e non hanno contrastato con successo le giocate avversarie a muro.

 

 

Foto FIVB

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