Pallavolo
Volley, quale sarà l’Italia del futuro! Ci sono i Mondiali 2018 in casa, bisogna risorgere: rientreranno Juantorena e Zaytsev?
L’Italia ha concluso la propria avventura agli Europei 2017 di volley maschile venendo eliminata dal Belgio ai quarti di finale e concludendo così al quinto posto, sciupando una ghiotta occasione per arrivare in zona medaglia. Si poteva e doveva fare di più anche se non ci presentavano con la Nazionale migliore, viste le tante defezioni (Juantorena e Zaytsev su tutti) e l’estate tribolata che ha coinvolto gli azzurri, incominciata con l’ultimo posto in World League e il caso scarpe dello Zar.
Tra una decina di giorni inizierà la Grand Champions Cup (torneo a cui partecipano anche USA, Francia, Brasile, Iran, Giappone) ma è ormai chiaro che gli azzurri devono guardare al prossimo anno quando si disputeranno i Mondiali 2018 proprio in Italia e in Bulgaria (finali a Torino). Si tratta di una vetrina troppo importante e che non deve essere assolutamente fallita, un’occasione determinante per tutto il movimento che deve mettersi ulteriormente in luce e non può fare figuracce di fronte al proprio pubblico nell’occasione più importante.
La rassegna iridata torna a disputarsi nel nostro Paese dopo quella del 2010 (nel 2014 spazio al femminile) e servirà una squadra decisamente di maggiore qualità se vorrà arrivare a dire la sua nel capoluogo piemontese: inutile negare che l’ambizione è quella di presentarsi all’appuntamento con delle velleità di successo finale visti gli sforzi profusi per organizzare la manifestazione.
Ora c’è un solo obiettivo: recuperare Osmany Juantorena e Ivan Zaytsev, le due grandi assenze in questi Europei. La Pantera ha già comunicato il proprio desiderio di rivestire l’azzurro dopo l’argento conquistato alle Olimpiadi di Rio 2016, lo Zar invece deve risolvere il noto caso scarpe: si arriverà a un accordo tra le parti? Si riuscirà a fare pace? Il gruppo vorrà ancora l’uomo simbolo dopo aver tentennato in Polonia? Sono dei quesiti su cui si tornerà tantissime volte anche durante la stagione riservata ai club e che si spera possano avere una risposta definitiva prima dei playoff.
Recuperando i due uomini tecnicamente e caratterialmente più importanti è ovvio che l’Italia tornerebbe grande (tralasciamo per un momento le disposizioni in campo e gli eventuali rapporti di spogliatoio) e i Mondiali 2018 casalinghi assumerebbero ben altri connotati. Magari cercando di convincere Jiri Kovar a rivestire nuovamente l’azzurro e con la speranza mai morta di ritrovare Simone Parodi. Naturalmente i vari Simone Giannelli, Filippo Lanza, Luca Vettori, Matteo Piano, Simone Buti, Massimo Colaci dovranno essere sempre più pilastri, con Daniele Mazzone, Fabio Ricci, Luca Spirito, Fabio Balaso in rampa di lancio.
Sarebbe comunque una soluzione limitata, circoscritta alla rassegna iridata e massimo alle Olimpiadi di Tokyo 2020 perché poi bisognerà fare davvero i conti con un movimento che fatica a generare dei nuovi talenti (soprattutto in certi ruoli). Una riflessione che va seriamente fatta da Federazione e club per risolvere una problematica che sta mettendo in difficoltà la Nazionale.