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Ciclismo

Vuelta a España 2017: Chris Froome è la macchina perfetta. Cronometro di alto livello, in montagna sarà attaccabile?

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Solido, solido e ancora una volta solido: ogni giorno che passa, Chris Froome si avvicina al successo nella Vuelta a España 2017. Senza prestazioni mostruose, ma costruendo mattoncino dopo mattoncino quella vittoria che lo consegnerebbe alla storia del ciclismo recente. Nella cronometro odierna con arrivo a Logroño ha portato il suo vantaggio su Vincenzo Nibali a 2′, dandosi un discreto margine in vista delle ultime tappe impegnative.

Se non è ancora scritta la parola fine sulla corsa è solo perché mancano salite su cui Froome, come chiunque altro, potrebbe andare in crisi da un momento all’altro. Pendenze aspre, terreno sempre infido su cui muoversi e l’Angliru che deciderà il vincitore della corsa. Per ora ha retto pur con un paio di incertezze in salita, mentre ha solo confermato che a cronometro è superiore a tutti gli altri uomini di classifica: difficile, in questo modo, batterlo, anche considerando gli evidenti miglioramenti in discesa e nella lettura tattica della corsa, che nei primi anni in cui era al top potevano essere considerate le sue debolezze.

D’ora in avanti può correre come ha dimostrato di preferire: in difesa. Senza mai rispondere in prima persona e aiutato dalla squadra, massimizzando la prestazione evitando scatti inutili che potrebbero ledere le sue possibilità. Di sicuro non è il Chris Froome brillante degli anni belli e ha nelle gambe le fatiche del Tour de France. Ma è sempre lucido e finora ha chiuso lavorando di testa invece che con le gambe, risultando in questo modo ancora più inattaccabile per gli avversari dal punto di vista psicologico. La squadra, in uno scenario in cui Vincenzo Nibali potrebbe attaccarlo a più riprese e in tanti modi diversi, può essere un salvagente fondamentale per arrivare negli ultimi chilometri delle salite fresco per rispondere agli ultimi attacchi da solo.

Fino a qui, Froome ha commesso una sola sbavatura, con le due famose cadute in 100 metri che gli hanno fatto perdere circa 20”. Per il resto sempre davanti, sempre attento, sempre condottiero perfetto di una squadra fortissima in grado di capire le proprie debolezze e di adattare il modo di correre alle sue esigenze.




Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: © Unipublic/Juanjo Úbeda

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