Ciclismo

Vuelta a España 2017: Chris Froome, il primo vero cedimento. Salvato dalla squadra, può gestirsi ma non così tanto…

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Più di 40” da Vincenzo Nibali, oltre un minuto da Alberto Contador: questi i ritardi accumulati da Chris Froome nella diciassettesima tappa della Vuelta a España 2017. E se ieri la corsa poteva sembrare chiusa, ecco che il britannico ha patito il primo vero momento di crisi nella corsa iberica nel primo tappone della terza settimana. E da qui le cose potrebbero addirittura peggiorare.

Il corridore solido visto fino a ieri è evaporato sin dalle prime rampe dell’ascesa verso l’Alto de los Machucos: la maglia rossa si è via via lasciata sfilare, accerchiato dai compagni di squadra che hanno impostato un ritmo regolare per il capitano. Addirittura, Mikel Nieve sembrava avere una riserva non indifferente, ma a più riprese si è dovuto quasi fermare ad aspettare Froome. Potrebbe essere il primo indizio di una crisi che poi andrà ad influenzare negativamente la sua ultima settimana?

Adesso Froomey ha solo 1’16” di vantaggio su Vincenzo Nibali, che si è fatto minaccioso alle sue spalle e sopratutto è in rimonta, condizione che potrebbe avvantaggiarlo dal punto di psicologico. Ma più di ogni altra cosa, Froome oggi è sembrato senza le gambe necessarie per resistere con i migliori con i 42” persi oggi potrebbero anche aumentare sull’Angliru, come si augura senza dubbio Nibali e tutti i suoi tifosi. La prestazione odierna, parametrata sulla salita che affronteranno sabato, porterebbe lo Squalo dello stretto in maglia rossa, senza dimenticare che già da domani potrebbe sfruttare la debolezza del britannico e provare ad attaccarlo, anche per farlo arrivare più stanco possibile al tappone di sabato.

Il calo nella condizione di Froome è stato repentino? La cronometro di ieri aveva fatto pensare ad una Vuelta chiusa, ma col senno di poi e alla luce dei valori emersi oggi, già ieri si poteva intuire di una condizione non più eccelsa per lui, che probabilmente sta pagando le tante fatiche del Tour de France e della Vuelta a España. Nonostante abbia risparmiato quanto più energie possibile, non riesce più ad esprimere gli stessi valori della prima parte della Vuelta, in una parabola costante ma ora calante e che difficilmente potrà migliorare da qui alla fine, a meno che quella di oggi possa essere considerata semplicemente una giornata no.

A fine salita, Froome è riuscito a difendersi, ma ha visto il suo margine ridotto e sopratutto avversari che ora sì possono sfruttare la migliore condizione derivante anche da un calendario più favorevole. Per centrare il grande obiettivo della doppietta, ora Chris deve fare appello a tutta la sua capacità di gestire se stesso e la squadra: l’Angliru lo attende. Oggi è il britannico è già andato alle corde, deve evitare in tutti i modi il KO definitivo.

 




Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: © Unipublic/Photogomez Sport

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