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Ciclismo

Vuelta a España 2017, dove Vincenzo Nibali può attaccare Froome nelle prossime tappe? Angliru giudice supremo, possibili invenzioni anticipate

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Vincenzo Nibali è pienamente in corsa per vincere la Vuelta di Spagna 2017! Lo Squalo, dopo la spettacolare tappa odierna, si è riportato a 1’16” da Chris Froome e ha tutte le carte in regola per ribaltare la corsa e attaccare la maglia rossa. Il britannico ha infatti dimostrato di non essere al top della forma nell’ultima frazione, ha pagato dazio in salita e ora Nibali ci crede davvero. Prima della passerella di Madrid c’è tutto il terreno utile per provare a recuperare e provare a festeggiare nella capitale spagnola dopo l’affermazione del 2010.

Vediamo dove il capitano della Bahrain Merida può attaccare Chris Froome alla caccia del primo posto in classifica generale.

 

SUANCES – SANTO TORIBIO DE LIEBANA:

La 18esima tappa, in programma giovedì 7 settembre, è lunga 169km e prevede ben quattro ascese nel finale. Due terza categoria (Collade de Carmona e Collada de Ozalba), un seconda (Collada de la Hoz) e poi l’arrivo a Santo Toribio de Liebana, un secondo categoria che potrebbe riservare delle sorprese. Parliamo di 3.2km al 6.4% di pendenza media, servirà uno scatto repentino per cercare di fare la differenza: considerando la forza della Sky non sarà per nulla facile ma ci si può provare. Gli ultimi due chilometri sono particolarmente duri, si rasenterà la doppia cifra!

 

CASO PARQUE NATURAL DE REDES – GIJON: 

La 19esima frazione è di difficile interpretazione. L’Alto de San Martin de Huerces è un terzo categoria relativamente impegnativo (4,5 km al 7,2% di pendenza media) ma è lontano 15km dal traguardo: dai 395m dello scollinamento si deve arriverà ai 10m s.l.m. di Gijon. Una bella discesa dove si potrebbe inventare qualcosa, ma sarà davvero il terreno giusto per Nibali?

 

CORVERA DE ASTURIAS – ALTO DE L’ANGLIRU:

La tappa regina, quella attesa per tutta la Vuelta: il Mostro sarà il giudice supremo di tutta la corsa a tappe. L’Angliru è l’ascesa simbolo in Spagna, un autentico monumento come in Italia possono essere il Pordoi o il Mortirolo. Qui si fa la differenza, i minuti possono fioccare: se qualcuno va in crisi farà fatica ad arrivare in cima.

Proprio qui Nibali, magari recuperando qualche secondo nelle due frazioni precedenti, dovrà piazzare la stoccata decisiva e mettere Froome in ginocchio. La tappa è relativamente breve (117,5km) ma negli ultimi 35 non c’è un attimo di respiro: Alto de la Cobertoria (8,1km all’8,6% di media), poi discesa di 11 chilometri per imboccare l’Alto del Cordal (5,7km all’8,6% di media). A seguire 9km ancora a testa in giù e poi inizia l’Inferno. La seconda parte dell’Angliru è letteralmente micidiale, non si scende quasi mai sotto il 13%, nell’ultimo tratto si toccano anche delle punte superiori al 20% con un picco del 23,5%, spiana leggermente nell’ultimo chilometro. Qui può davvero succedere di tutto: la Sky riuscirà a coprire il proprio capitano o il cuore dello Squalo andrà oltre tutto?

 

(foto © Unipublic/Photogomez Sport)




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