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Ciclismo

Vuelta a España 2017: Gracias, Alberto Contador. L’ultimo colpo del Pistolero

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L’ultimo capolavoro di una carriera memorabile. Non si può che dir grazie ad Alberto Contador, che oggi ha sparato l’ultimo colpo di pistola sul traguardo posto in cima all’Alto de Angliru, la salita più dura di tutta la Spagna, domata per la seconda volta nella Vuelta dal beniamino di casa. Tutti lo aspettavano, tutti hanno provato a contrastarlo (in tanti anche ad aiutarlo): davvero esaltante la cavalcata odierna del capitano della Trek-Segafredo.

Quella danza sui pedali, vista e rivista nei 10 anni nei quali Contador è stato il grande protagonista del ciclismo internazionale, è stata pura poesia anche in questo piovoso sabato di settembre. Cuore, quello che ci ha messo in tutti questi 20 giorni, attaccando praticamente sempre per andare a caccia di questa ciliegina sulla torta. Gambe, impossibile fare meglio all’età di 34 anni contro rivali più giovani. Testa, fondamentale, forse la qualità maggiore del Pistolero: soprattutto in chiave tattica, come oggi, quando ha deciso di attaccare assieme a Jarlinson Pantano prima dell’approccio dell’Angliru, in un tratto interlocutorio di discesa.

Mancherà davvero tanto un corridore così spettacolare. Ha dato tanto a questo sport (tralasciando le polemiche per una positività al doping) ricevendo comunque in cambio molti trionfi e l’affetto di tutto il pubblico. In chiave corse a tappe è ovviamente il corridore più vincente di quest’epoca: due volte il Giro d’Italia, due volte il Tour de France, tre volte la Vuelta.

“Non poteva esserci finale più bello. Riuscendo a vincere sull’Angliru e potendo fine alla mia carriera come professionista. Questa mattina avevo ben chiaro nella mia mente che era il mio giorno e dovevo dire addio in questo modo. Non c’era modo migliore per chiudere” il commento del Pistolero dopo l’ultimo colpo sparato.

Foto: © Unipublic/Photogomez Sport




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