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Ciclismo
Vuelta a España 2017: Vincenzo Nibali, si può fare! Limitare i danni a cronometro e provare a staccare Froome in montagna!
Serve un miracolo sportivo, uno dei tanti messi a segno in una carriera davvero magica. Vincenzo Nibali non si dà mai per vinto e, sicuramente, non lo farà neanche al termine di queste prime due settimane della Vuelta a España 2017. Oggi, durante il giorno di riposo, starà sicuramente studiando una strategia per poter provare a far saltare il banco: l’impresa è dura ma non impossibile, la lotta per la maglia rossa di Madrid è ancora aperta.
Al momento appare favoritissimo Chris Froome per il successo finale. Sulla carta era già un passo avanti alla vigilia della cronometro a squadre di Nimes, ma con i fatti ha dimostrato una condizione che è sembrata addirittura superiore a quella del Tour de France. Nei primi dieci giorni di Vuelta il kenyano bianco assieme al suo Team Sky è stato addirittura ingiocabile: un dominio assoluto, che ha portato in dote anche meno vantaggio di quanto si poteva aspettare. Proprio per questo Nibali resta ancora in gioco: con un paio di buone azioni e sfruttando anche la giornata negativa del rivale ad Antequera Los Dólmenes (doppia caduta per Froome) il siciliano si è tenuto ad un minuto di distacco.
Il problema per lo Squalo e per tutti gli altri corridori che vorranno provare a mettere in difficoltà il capitano del Team Sky è che proprio domani, subito dopo il giorno di riposo, Froome potrà giocarsi la propria carta migliore: la cronometro di 40 chilometri con arrivo a Logroño. Difficile prevedere precisamente il distacco che potranno accumulare gli scalatori da un cronoman del calibro della maglia rossa: un minuto appare praticamente scontato, restare sotto i due minuti potrebbe essere l’obiettivo minimo.
Da lì in poi però ci sarà ancora spazio per attaccare (con la speranza che il distacco maturato dalla maglia rossa non sia troppo grande). La 17ma frazione è ideale per chi vuole provare a mettere in mostra una condizione eccellente: lo strappo finale al 25% può davvero mandare in crisi tanti corridori. Per Vincenzo Nibali resta anche la carta Angliru: salita che l’azzurro conosce bene, 13 chilometri da perdere il fiato che decideranno la classifica finale.
gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Valerio Origo